Il Ftse Mib arretra con una flessione dello 0,9% appesantito anche dal comparto bancario che cede l’1,4% in linea con il corrispondente indice europeo (-1,5%).
La giornata è stata contraddistinta ancora una volta da bassi volumi che rispecchiano la prudenza degli operatori. Il mercato infatti resta in attesa delle decisioni che emergeranno nella serata odierna dal meeting della Fed.
Oltre a ciò a frenare gli operatori sta contribuendo la difficile lettura dell’evoluzione politica europea, tra cui l’esito per le odierne elezioni olandesi dalle quali rischia di emergere la destra nazionalista.
E così in questo clima arretra il comparto bancario con quasi tutti i titoli in negativo. Unicredit riesce, tuttavia, ad arginare le perdite (-1%) grazie all’ottimismo per il piano di rilancio.
Una percezione avvalorata dal contenuto della nota pubblicata ieri dall’istituto nella quale è evidenziato che a seguito del successo dell’aumento del capitale il Cet1 si è portato all’11,45%, un valore superiore rispetto a quello stimato il 9 febbraio dallo stesso istituto e pari all’11,15 per cento.
In controtendenza Carige che mette a segno un guadagno dell’1,8% continuando l’andamento di lunedì (+3,7%). L’istituto sembra stia recuperando terreno dopo le pesanti perdite subite nella settimana dell’annuncio del piano di rafforzamento patrimoniale da 450 milioni.