Eurotech, gruppo che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni per l’Internet of Things, ha archiviato l’esercizio 2016 con ricavi per 61,1 milioni, in calo del 6,8% rispetto al 2015, a causa di difficoltà in tutte le aree geografiche e di variazioni sfavorevoli dei tassi di cambio yen/euro e dollaro/euro.
In particolare, nell’area giapponese i grandi player locali hanno ridotto gli ordinativi per difficoltà nelle esportazioni; l’area americana ha registrato una flessione a causa del disallineamento temporale tra progetti a fine vita e progetti nuovi; infine l’area europea continua ad avere business legati a singole opportunità e con volumi limitati, mentre risulta più difficile trovare grandi clienti con business ricorrenti.
L’Ebitda consolidato si è attestato a 0,4 milioni, a fronte dei negativi 0,9 milioni del 2015. Il miglioramento è stato reso possibile dal contenimento dei costi operativi (-2,4 milioni), grazie alla riduzione dei costi per servizi e del numero dei dipendenti, oltre che dalla plusvalenza di 1,7 milioni realizzata dalla cessione del ramo d’azienda sicurezza e traffico della controllata IPS Sistemi Programmabili.
L’Ebit, al netto di oneri non ricorrenti per svalutazioni di immobilizzazioni, è negativo per 4,8 milioni, ma migliora del 24,7% rispetto al periodo di confronto.
Sostanzialmente invariato il contributo della gestione finanziaria, mentre le svalutazioni per 0,8 milioni del 2016 (vs 0,2 milioni nel 2015) sono riferite principalmente ai costi di sviluppo di prodotti che non hanno ottenuto il riscontro atteso da parte del mercato e alla svalutazione di parte dell’avviamento della business unit Eurotech France Sas.
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 5,1 milioni, a fronte del deficit di 6,2 milioni del 2015.
Al 31 dicembre il gruppo evidenzia un indebitamento finanziario netto per 2,3 milioni, in aumento di 2,1 milioni rispetto all’anno precedente.