Il gruppo fiorentino ha comunicato ieri a mercati chiusi i risultati dell’esercizio 2016 che riportano un giro d’affari consolidato pari a 1.437,9 milioni (+1% a cambi costanti), un Ebitda stabile a 324 milioni ed un utile netto di 202 milioni, in crescita del 17% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto agli effetti positivi derivanti dal patent box. Indebitamento finanziario netto in diminuzione da 10 a 8 milioni, dopo investimenti per 74 milioni. Il Board proporrà lo stacco di una cedola invariata da 0,46 euro.
Il gruppo attivo nel settore del lusso ha archiviato l’esercizio 2016 con un fatturato consolidato pari a 1.437,9 milioni, in crescita dell’1% a cambi costanti rispetto al corrispondente periodo del 2015. Il CdA aveva già comunicato a gennaio i dati preliminari delle vendite del 2016 (vedi “FERRAGAMO – ACCELERANO E SUPERANO LE ATTESE LE VENDITE NEL 4Q 2016”).
Nella gestione in esame l’Ebitda è rimasto stabile a 324 milioni, con un’incidenza percentuale sui ricavi del 22,5% (-20 bps). Il margine risente tra l’altro di costi operativi per 704 milioni, in aumento del 3%, anche a causa di costi connessi al processo di “management change”.
L’Ebit si è attestato a 261 milioni (-1,5%), dopo aver contabilizzato ammortamenti per 63,1 milioni (+5,6%), mentre l’utile netto di gruppo è passato da 172,7 a 202 milioni (+17%), superando del 4,3% le stime degli analisti, grazie ai benefici cumulati per gli esercizi 2015 e 2016, relativi al raggiunto accordo sul Patent Box.
A fine 2016 l’indebitamento finanziario netto si è ridotto a 8 milioni, dopo il pagamento nel periodo di dividendi per un ammontare totale pari a 78 milioni ed il riacquisto della restante quota minoritaria (20%) nella joint-venture del Sud Est Asiatico e Korea.
Il capitale circolante netto al 31 dicembre 2016 è pari a 374 milioni, in aumento del 18% rispetto ai 317 milioni del 31 dicembre 2015. In particolare le giacenze di magazzino sono aumentate del 7% a 375 milioni rispetto a un anno prima, ma riportano una riduzione rispetto ai 393 milioni di fine settembre 2016.
Nell’esercizio il gruppo ha effettuato investimenti in attività materiali e immateriali per 74 milioni (vs. 80 milioni del 2015), principalmente riconducibili alle attività di apertura di nuovi punti vendita e di ampliamento e rinnovamento di quelli esistenti, nonché al proseguimento dei progetti di integrazione logistica e digitale.
Il Board proporrà la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,46 euro, invariato rispetto a quello pagato sul 2015.
Commento
Impatto negativo dei conti sulle negoziazioni a Piazza Affari. Intorno alle 11:30 il titolo scambia a 27 euro per azione, con un calo del 4,2% a fronte dell’incremento pari allo 0,4% del Ftse Mib.