Nel 2016 il gruppo contabilizza ricavi pari a 1.502,6 milioni, in progresso del 4,3% rispetto all’anno precedente. Dalla ripartizione per segmento di attività si evidenzia che il maggior contributo deriva dallo Street Market (ristoranti e hotel non appartenenti a gruppi o catene), che realizza ricavi pari a 983,9 milioni (+9,3%), beneficiando anche del consolidamento di DE.AL (dallo scorso 4 aprile) e di Sama (dal 1 giugno 2015) per complessivi 50,9 milioni. A seguire, il National Account, con un fatturato in contrazione del 3,4% a 279,8 milioni, rispetto al 2015. Le vendite ai clienti della categoria dei Wholesale si attestano a 252,5 milioni (-4,1%).
La performance positiva del giro d’affari aumenta a livello di Ebitda, che cresce del 5% a 111 milioni, grazie ad una minore incidenza dei costi operativi sui ricavi e, in minor misura, a livello di Ebit (+4,1% a 92,8 milioni), in presenza di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni aumentati rispettivamente del 14,8% e del 7,8%.
L’utile netto si attesta a 58,5 milioni, segnando un progresso dello 0,8% rispetto al 2015 che aveva beneficiato di proventi non ricorrenti per 1,7 milioni riferiti alla plusvalenza realizzata con la cessione di Alisea. Si segnala invece che nel 2016 sono contabilizzati oneri non ricorrenti per 1,1 milioni relativi alla riorganizzazione delle attività DE.AL.
Al netto di tali poste straordinarie e dei relativi effetti fiscali l’utile consolidato sarebbe stato pari a 59,2 milioni, in crescita del 5% rispetto ai 56,4 milioni del 2015.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si attesta a 177,5 milioni, in aumento di 13 milioni rispetto ai 164,5 milioni di fine 2015.
Il Cda propone all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,70 euro per azione (0,66 euro l’anno precedente), con stacco cedola il prossimo 22 maggio.
Per il 2017 il management mantiene il focus sull’innovazione sia in termini di processo che di prodotto, con l’obiettivo di sfruttare tutte le opportunità di mercato, consolidare la leadership e confermare i livelli di redditività raggiunti, nonchè l’attenzione al controllo dell’assorbimento del circolante. Il tutto in presenza di consumi alimentari fuori casa in Italia attesi sui livelli dell’anno precedente.