Mercati – Proseguono gli acquisti a Piazza Affari, in luce Leonardo

Intorno alle 15:00, dopo l’apertura lievemente positiva di Wall Street, le borse europee mostrano moderati rialzi, in una seduta ancora perlopiù caratterizzata dalla cautela. Il Ftse Mib di Milano guadagna lo 0,8%, così come l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), mentre il Ftse 100 di Londra, il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono più arretrati, fra il +0,1 e il +0,2 per cento.

Gli operatori guardano con attenzione alla riunione della Fed, che stasera dovrebbe ufficializzare il primo aumento dei tassi del 2017, per capire quanti altri interventi ci saranno nel corso dell’anno e con quali tempistiche verranno effettuati.

L’altro appuntamento rilevante del giorno è costituito dalle elezioni politiche in Olanda che, in caso di buoni risultati degli antieuropeisti, potrebbero portare volatilità nel Vecchio Continente, già alle prese con la Brexit e con l’avvicinarsi delle presidenziali francesi.

La giornata è stata anche densa di appuntamenti macroeconomici. In Francia l’indice dei prezzi al consumo a febbraio è salito dello 0,1% su base mensile, in linea alle attese e alla rilevazione precedente.

In Italia i dati finali di febbraio sul Cpi hanno confermato le stime preliminari (+1,6% a/a), mentre le vendite al dettaglio di gennaio hanno evidenziato una crescita congiunturale dell’1,4%, ben oltre l’incremento previsto dagli analisti (+0,2%), ma anche un’inattesa flessione su base annua.

Nel Regno Unito il tasso di disoccupazione del trimestre novembre-gennaio si è attestato al 4,7%, in calo rispetto al 4,8% registrato nel periodo ottobre-dicembre. Negli Stati Uniti l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto a febbraio dello 0,1% su base mensile e del 2,7% dal febbraio 2016, mentre le vendite al dettaglio hanno rallentato segnando un +0,1% rispetto al +0,6% del mese precedente.

Sul Forex risale lievemente l’euro, a 1,0615 sul dollaro, mentre la sterlina scende dai massimi della mattinata riportandosi a 1,22 sul biglietto verde.

Tra le materie prime il petrolio recupera terreno dopo sette sedute consecutive in ribasso, anche grazie ai dati Api che anticipano un calo delle scorte Usa di 0,5 milioni di barili nella scorsa settimana. In attesa dei dati ufficiali dell’Eia il Brent (+1,3%) risale a 51,6 dollari e il Wti (+1,5%) a 48,4 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, calano lievemente i rendimenti dei titoli di Stato decennali, con il tasso del Btp prossimo al 2,3% e lo spread con il Bund a 187 punti base.

A Piazza Affari avanzano le azioni LEONARDO (+3,6%), con il cda che ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2016 e ha deliberato di proporre, dopo sei anni, il pagamento di un dividendo da 14 centesimi per azione.

Ben intonate anche PRYSMIAN (+1,9%), CNH (+2,1%) e UNIPOL (+2,2%), oltre ai bancari BANCO BPM (+1,6%) e MEDIOBANCA (+1,7%). In rialzo pure INTESA (+1,1%), che ha registrato l’interesse di Fonspa per il pacchetto da 2,5 miliardi di sofferenze in vendita. Secondo indiscrezioni, la deadline per le offerte è stata rinviata di tre settimane e le proposte vincolanti dovrebbero arrivare per metà aprile.

Acquisti sui petroliferi, con ENI a +1,2%, SAIPEM a +1,1% e TENARIS a +1 per cento. Per quanto riguarda quest’ultima l’agenzia di rating Fitch ha confermato la valutazione sul lungo termine Issuer Default Rating (Idr) ad ‘A-‘ e ha rivisto l’outlook da stabile a positivo.

Denaro su AZIMUT (+1,1%), che intende raggiungere un utile di 300 milioni e 50 miliardi di asset gestiti nel 2019, sviluppandosi sia organicamente sia attraverso piccole acquisizioni. Positiva anche FCA (+1,4%) che attende l’incontro di oggi tra il presidente Usa Donald Trump e i vertici delle case automobilistiche per una possibile revisione delle regole sulle emissioni.

Nel listino principale spicca il crollo di FERRAGAMO (-4%) con Kepler Cheuvreux che ha abbassato il rating da ‘buy’ a ‘hold’ dopo i risultati 2016 pubblicati ieri.

Poco mosse le utilities, tra cui TERNA (+0,1%) che ha pubblicato i dati consuntivi relativi al 4° trimestre 2016. Leggermente in rosso anche MEDIASET (-0,7%), che stima per il 2020 un utile operativo nel settore radiofonico pari a 13 milioni circa.