Negli ultimi tre mesi dell’anno scorso la società guidata da Matteo Del Fante ha conseguito ricavi consolidati pari a 552,2 milioni (-2,3% su base annua), di cui 482 milioni (-0,2% a/a) nelle attività regolate, in particolare nella trasmissione, e 70,2 milioni (-14,6% a/a) nelle attività non regolate.
Diversi i fattori che hanno inciso sulla prima riga del conto economico di Terna:
- il nuovo periodo regolatorio, in vigore dal 1° gennaio 2016, che prevede un tasso di remunerazione (WACC) del capitale investito netto nell’attività regolata della trasmissione elettrica pari al 5,3% (6,3% nel 2015);
- la variazione del perimetro societario, che dal dicembre 2015 include 8.379 km della rete ad alto voltaggio diFerrovie dello Stato, 350 stazioni elettriche e un contratto per il passaggio della fibra ottica di proprietà di BasicTel; ricordiamo che i 674 milioni di RAB (Regulatory Asset Base) riconosciuti dall’Autorità per l’Energia alla rete FS cominceranno a generare una remunerazione piena solo a partire da quest’anno;
- l’entrata in esercizio, a partire dallo scorso 28 maggio, del “Sorgente-Rizziconi”, l’elettrodotto sottomarino da 380 kV fra Sicilia Calabria in cui Terna ha investito negli ultimi 5 anni oltre 700 milioni, uno dei più imponenti investimenti della storia del gruppo.
Benché i costi operativi risultino in flessione dell’1,7% su base annua, nel 4° trimestre 2016 l’Ebitda si è attestato a 368,4 milioni, in decremento di 10 milioni rispetto al pari periodo 2015. La contrazione della voce ammortamenti e svalutazioni del 31,9% su base annua ha però consentito di registrare un Ebit in crescita del 17,6% a 262,9 milioni, un importo superiore ai 216,5 milioni stimati dagli analisti.
Gli oneri finanziari netti del periodo in esame sono aumentati di 18,4 milioni rispetto al valore minimo registrato nel 4° trimestre 2015 (24 milioni). Inoltre, le imposte sono aumentate del 30,5% su base annua, con un tax rate passato dal 29,6% al 35 per cento. Terna ha così chiuso il 4° trimestre 2016 con un utile netto pari a 146,3 milioni, in progresso del 4,1% su base annua e superiore di ben il 39,1% al dato indicato dal consensus.
Il CdA proporrà all’Assemblea degli azionisti, convocati in assemblea il prossimo 27 aprile, la distribuzione di un dividendo complessivo per l’esercizio 2016 pari a 0,206 euro per azione (0,2 euro il dividendo 2015), in linea con quanto già indicato lo scorso 20 febbraio in occasione della presentazione del Piano Strategico 2017-2021 [TERNA – PRIORITÀ STRATEGICHE E TARGET DEL PIANO 2017-2021]. Ricordiamo che lo scorso novembre è già stato pagato un acconto sul dividendo 2016 pari a 0,0721 euro e che i rimanenti 0,1339 euro verranno erogati a giugno. Si segnala inoltre che la politica di remunerazione prevede una crescita media del dividendo del 3% all’anno per tutto l’arco di Piano.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 è salito a 7,96 miliardi dai 7,8 miliardi registrati a fine settembre.
Gli investimenti effettuati nel 4° trimestre 2016 sono stati pari a 324,1 milioni, in calo del 19,2% rispetto agli ultimi tre mesi del 2015. I principali progetti del periodo riguardano gli elettrodotti Italia-Francia e Italia-Montenegro (il primo ponte elettrico coi Balcani, lungo 455 km e con una potenza di 1 GW); la conclusione dei lavori confermata per entrambi entro il 2019. Senza dimenticare il sopraccitato “Sorgente-Rizziconi” e il “Villanova-Gissi”, entrato in esercizio a gennaio 2016. Ricordiamo infine che a settembre Terna si è aggiudicata in Uruguay la gara per la costruzione di tre nuove infrastrutture elettriche nel paese. Il valore complessivo del contratto, calcolato su base trentennale, è stimato in circa 230 milioni di dollari.