Generali – In crescita utile netto e dividendo nel 2016

Il bilancio 2016 di Generali ha chiuso con un utile netto di 2,1 miliardi, il miglior risultato degli ultimi nove anni. Dopo essere stata sotto i riflettori negli ultimi due mesi come possibile preda da conquistare, ora l’attenzione del mercato è tornata a concentrarsi sull’attuazione del piano strategico al 2018, i cui primi frutti sono già evidenti nei risultati dell’anno appena chiuso e con alcuni dei target prefissati che potrebbero essere raggiunti in anticipo.

L’esercizio 2016 segna un anno di svolta per il Leone di Trieste, che, dopo essere stata al centro dell’attenzione come possibile oggetto di acquisizione da parte di alcuni colossi nel’ultimo periodo, poi progressivamente svanita, può tornare a concentrarsi con più determinazione alla realizzazione del piano industriale al 2018.

Ma passando all’esame dei conti 2016, il gruppo triestino ha riportato una raccolta premi lorda pari 70,5 miliardi, in calo del 3,9% rispetto al 2015, in conseguenza della riduzione della raccolta vita, parzialmente compensata dalla crescita del settore danni. Al netto della riassicurazione i premi totali si attestano a 65,3 milioni (-4,7%).

Il ramo danni ha raccolto premi per 20,8 miliardi, registrando un incremento del 2,1% in termini omogenei rispetto all’anno precedente. La crescita è stata trainata soprattutto dal ramo auto, la cui raccolta premi ha mostrato un progresso del 4,3 per cento. Positivo anche il contributo del ramo non auto (+0,5%).

Il ramo vita ha riportato una raccolta premi pari a 49,7 miliardi, in diminuzione del 6,3% rispetto al 2015. L’andamento è imputabile al pianificato calo dei prodotti risparmio (-5,7%), attuato attraverso un ribilanciamento della raccolta verso prodotti con migliori caratteristiche in termini di rendimento rispetto al rischio. Anche la minor raccolta delle unit linked (-10,9%) ha contribuito alla discesa della raccolta di questo segmento.

Sul lato dei costi, quelli netti relativi a sinistri scendono dai 69,1 milioni del 2015 ai 64 milioni del 2016, facendo scendeere il Combined ratio del comparto danni dal 93,2% al 92,5 per cento. Sostanzialmente stabili gli oneri di gestione a 10,8 milioni.

Il risultato operativo, al netto delle elisioni infragruppo, si fissa a 4,8 miliardi, in linea con l’anno precedente. Di questi 3,1 miliardi derivano dal ramo vita, con un incremento del 5,5% rispetto al 2015 e 2 miliardi dal segmento danni, con un progresso del 2,9% in confronto all’anno precedente.

La gestione finanziaria riporta un saldo positivo di 14,3 milioni, grazie anche al positivo contributo della controllata Banca Generali.

L’esercizio si chiude con un utile netto di pertinenza del Gruppo di 2,1 miliardi (+2,5%), il miglior risultato degli ultimi nove anni. La generazione di cassa operativa ha raggiunto gli 1,9 miliardi.

Il cda ha proposto la distribuzione di un dividendo unitario di 0,8 euro, in progresso dell’11,1% rispetto al 2015 nonché il livello più alto degli ultimi nove anni e che agli attuali prezzi di Borsa rappresenta un dividend yield del 5,5 per cento.

Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2016 il Solvency ratio è pari al 177% mentre l’Economic Solvency ratio si attesta al 194 per cento.

A fine 2016 il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo ammonta a 24,5 miliardi, in aumento rispetto ai 23,6 miliardi di fine 2015. Il Roe è stato pari al 13,5 per cento.