La Doria – Sconta la congiuntura sfavorevole nel 4Q 2016

Nel quarto trimestre 2016 il gruppo La Doria, attiva nel settore conserviero, riporta ricavi in calo del 13% a 161,5 milioni, risentendo della contrazione dei prezzi di vendita nonché dell’effetto cambio euro/sterlina.

La società infatti svolge anche attività di trading attraverso la controllata Ldh, società che commercializza nel Regno Unito, penalizzata in termini di fatturato dalla deflazione che ha colpito i prodotti sul mercato britannico.

La performance negativa si amplifica a livello di redditività che, pur rimanendo positiva, arretra a livello sia di Ebitda (-39,2% a 11,4 milioni) che di Ebit (-43,2% a 7,3 milioni), quest’ultimo nonostante ammortamenti e svalutazioni diminuiti del 30,5% a  4,1 milioni.

Il risultato ante imposte si riduce dell’1,4% a 10,7 milioni, pur in presenza di un saldo di gestione finanziaria diventato positivo a 3,4 milioni da un precedente negativo di 2 milioni. In diminuzione anche l’utile netto di gruppo, sostanzialmente dimezzato a 7,7 milioni.

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 104,8 milioni, in aumento di 15,6 milioni rispetto a fine settembre 2016.

Il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,18 euro per azione (0,28 euro nell’anno precedente), per un ammontare complessivo di circa 5,6 milioni.

Il management si attende un 2017 caratterizzato da una congiuntura di settore più critica,
contraddistinta, da un lato dal perdurare della deflazione nei prezzi di vendita, dall’altro dall’inflazione nel costo delle materie prime. Il tutto accompagnato dal calo e dalla stagnazione dei consumi in alcuni paesi, dall’indebolimento della sterlina che implica, sul mercato inglese, una perdita di competitività seppur temporanea in alcune categorie di prodotto.

Sono state confermate le linee strategiche comunicate a febbraio 2016, quali il consolidamento delle quote di mercato in cui il gruppo opera, con uno sguardo anche all’estero, e la crescita nelle categorie a più alto valore aggiunto (premium e bio). Il tutto accompagnato dal miglioramento dell’efficienza e dal contenimento dei costi.

Le linee strategiche includono inoltre la riduzione del peso dei derivati del pomodoro, al fine di contenere l’esposizione alla volatilità della marginalità di tale linea, nonché l’ampliamento dell’offerta anche attraverso la crescita esogena.

Azioni che comunque saranno perseguite nel rispetto dell’equilibrio finanziario.

Sono stati inoltre sostanzialmente confermati i target comunicati lo scorso settembre. Nel dettaglio per l’anno corrente i ricavi sono attesi a 644 milioni e a 709,3 milioni nel 2019. L’Ebitda 2017 è previsto pari a 48 milioni, mentre per il 2019 è atteso 63,5 milioni. L’utile netto 2017 è previsto pari a 25,1 milioni, che sale a 36 milioni a fine triennio. Infine l’indebitamento finanziario netto è atteso a 95 milioni nel 2017, per poi scendere a 56,3 milioni nel 2019.