A 20 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano in netto rialzo, preannunciando un avvio convincente per le borse europee all’indomani del rialzo dei tassi Fed.
Una decisione ampiamente scontata dai mercati, mentre la vera notizia è che gli ulteriori aumenti nel corso dell’anno saranno due e non tre. Un annuncio che ha consentito ai tre principali listini statunitensi di accelerare dopo la partenza già positiva e di chiudere in rialzo di oltre mezzo punto percentuale.
Secondo quanto annunciato dalla banca centrale statunitense l’obiettivo è di operare altri tre interventi nel corso del 2018, con la prospettiva di arrivare ad un tasso del 3% nel 2019.
L’intonazione positiva di Wall Street ha consentito alle piazze asiatiche di realizzare modesti guadagni, ad eccezione di Tokyo, invariata, penalizzata dal deprezzamento del cambio dollaro/yen.
In risposta alla Fed, la Banca Centrale cinese ha alzato i tassi dei pronti contro termine a sette, quattordici e ventotto giorni di un decimo di punto percentuale, mentre la Bank of Japan ha lasciati invariati i propri tassi di riferimento. In tarda mattinata toccherà alla Bank of England aggiornare la strategia di politica monetaria.
Sul fronte politico, le elezioni in Olanda hanno visto prevalere i liberali di Rutte, mentre il partito populista e antieuropeista Ppv di Geert Wilders guadagna seggi ma resta arretrato, appena sopra democristiani e liberali di sinistra.
Sul fronte macro, sono attesi in giornata i dati di febbraio sull’inflazione dell’Eurozona e una serie di indicatori sull’economia statunitense, tra cui le nuovi costruzioni abitative, i permessi edilizi di febbraio e le richieste settimanali di disoccupazione.
A Piazza Affari occhi puntati su LEONARDO, dopo lo sprint di ieri in seguito all’annuncio di un dividendo di 14 centesimi per azione dopo sei anni di astinenza.
Attenzione anche su GENERALI, che ha chiuso il 2016 con un utile netto in aumento a 2,1 miliardi e ha proposto una cedola da 0,8 euro per azione, in crescita dell’11,1 per cento.
Da seguire anche POSTE ITALIANE, che ieri ha diffuso i risultati consolidati dell’esercizio 2016, archiviato con ricavi ed ebit oltre le attese, un utile in crescita del 12,8% a 622 milioni e masse gestite ed amministrate in aumento del 3,7% a 493,35 miliardi. Per lo Stato, maggiore azionista della società, previsto un dividendo di 0,39 euro per azione.
In giornata sono attesi i conti di ENEL, mentre fuori dal listino sono previsti i cda per l’approvazione dei bilanci di BANCA IFIS (con conference call sul piano strategico al 2019), BANCA INTERMOBILIARE, CATTOLICA, CREDITO EMILIANO, EMAK, ENAV, ENERVIT, EXPRIVIA, INWIT, IREN, ITWAY, OPENJOBMETIS, TAS GROUP.