[FLASH] Il CdA della società veneta dell’occhialeria ha approvato ieri in serata il progetto di bilancio dell’esercizio 2016 chiuso con ricavi consolidati per 1.252,9 milioni, in calo dell’1,2% a cambi costanti rispetto al 2015, principalmente a causa della contrazione a doppia cifra registrata dal marchio Gucci nel suo ultimo anno come licenza del gruppo.
Nell’anno, le vendite totali del portafoglio dei marchi in continuità sono aumentate del 3,6% a cambi costanti, così come comunicato a fine gennaio (vedi “SAFILO -IL CALO DELLE VENDITE IN ASIA E NORD AMERICA PESA SUI RICAVI DEL 4Q 2016”).
A livello operativo, l’Ebitda adjusted si è attestato a 88,8 milioni, in contrazione del 13,3% rispetto ai 102,4 milioni del 2015, con il relativo margine adjusted in calo al 7,1 per cento, in seguito agli effetti diluitivi del business Gucci.
Safilo ha chiuso la gestione con un utile netto adjusted di gruppo di 15,4 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2015. Il risultato netto adjusted dell’anno non include una svalutazione non monetaria dell’avviamento allocato alla cash generating unit del Far East per 150 milioni e oneri di ristrutturazione non ricorrenti pari a 7,5 milioni.
Le performance economiche dell’esercizio 2016 sono nettamente al di sotto delle stime di consensus degli analisti, sia a livello di gestione operativa (-11,1%), che in termini di risultato finale (-37,4%).
A fine 2016 l’indebitamento finanziario netto del gruppo risulta pari a 48,4 milioni rispetto agli 89,9 milioni di fine 2015, con la leva finanziaria adjusted a 0,5x.
Nel 2017, il business del gruppo rifletterà la completa uscita della licenza Gucci e l’avvio della partnership strategica di prodotto siglata con Kering per lo sviluppo prodotto e la produzione degli occhiali Gucci.
Le vendite del primo trimestre dell’esercizio in corso sono influenzate da un aggiornamento dei sistemi informativi, che ha avuto un effetto negativo sulle spedizione trimestrali dei marchi in continuità e quindi sulle vendite del primo trimestre.
Le vendite del portafoglio in continuità sono previste in diminuzione rispetto al primo trimestre del 2016 dal 15% al 20%, con conseguente impatto sui risultati economici e finanziari del periodo.
(seguirà approfondimento)