Enav, fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza italiana, entrata in Borsa a fine luglio 2016, ha annunciato i risultati dell’esercizio 2016. Le azioni, intorno alle 12:45, sono ben comprate e guadagnano il 2,4% a 3,592 euro.
I ricavi netti totali consolidati, pari a 865,3 milioni (+1,8% rispetto al 2015) sono stati positivamente influenzati dal cosiddetto “balance” (meccanismo che prevede per Enav il recupero o la restituzione ai vettori aerei degli effetti derivanti dallo scostamento tra il traffico aereo previsto nel piano tariffario e il traffico effettivo nonché il recupero totale dei costi per i servizi erogati sugli aeroporti minori) per 16,4 milioni, in leggera diminuzione rispetto al 2015.
Si evidenzia che all’interno della voce “balance” sono inclusi circa 6,4 milioni di bonus relativi alla performance sull’indice di puntualità, che conferma anche per il 2016 Enav come uno dei più efficaci provider in Europa, con un ritardo medio per volo prossimo allo zero.
I ricavi da attività operativa hanno invece raggiunto 806,4 milioni, registrando un incremento dell’1,8% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Sul risultato ha inciso positivamente la crescita delle unità di servizio per il traffico di rotta e di terminale, nonché il leggero aumento delle tariffe applicate nel 2016.
I ricavi da mercato terzo si attestano a 14,6 milioni, in progresso del 29,7% a/a. Una performance riconducibile principalmente alle prestazioni svolte sui mercati esteri, in particolare per le attività di consulenza tecnico operativa in Arabia Saudita, Kenya, Emirati Arabi Uniti e Libia. Si segnala che in tale ambito l’attività commerciale ha portato ordini per circa 20 milioni da evadere nel prossimo triennio.
L’Ebitda è aumentato del 4,9% a 254,9 milioni, con il relativo margine sui ricavi in progresso di quasi un punto percentuale al 31,6%, grazie a interventi su specifiche voci di spesa ed all’ottimizzazione dei processi. Su base organica, escludendo i costi straordinari legati al processo di quotazione della società, l’Ebitda aumenta dell’8% attestandosi a 262,3 milioni.
Balzo dell’Ebit, che cresce del 25,1% raggiungendo 116,9 milioni, beneficiando di minor ammortamenti (-3,4%) e accantonamenti (-56,9%). Il Ros (Ebit/ricavi) si fissa al 14,5% (+2,7 punti percentuali).
Nonostante il negativo apporto del saldo della gestione finanziaria e dopo imposte aumentate del 29,4% a 38,4 milioni, l’utile netto mostra un’accelerazione del 15,5% attestandosi a 76,3 milioni, il migliore risultato nella storia dell’azienda.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 ammonta a 100,1 milioni, in calo di 88,4 milioni rispetto a fine 2015, grazie all’effetto positivo degli incassi e pagamenti connessi all’operatività ordinaria.
Il Cda ha proposto di distribuire un dividendo di 0,176 euro per azione, per complessivi 95,3 milioni (0,05 euro per azione quello corrisposto a valere sul risultato del 2015 per complessivi 47,33 milioni), da mettere in pagamento il 24 maggio 2017.
Nel 2016 Enav ha registrato un deciso aumento delle unità di servizio, una misura convenzionale ponderata che tiene conto del peso dell’aeromobile al decollo, calcolato in traffico di rotta (che comprende anche della distanza percorsa dall’aeromobile) e in traffico di terminale (che riguarda le attività di decollo e atterraggio nel raggio di 20 km dalla pista).
In particolare, il traffico di rotta, in termini di unità di servizio, rispetto al 2015, è salito dell’1,5%, frutto soprattutto dell’andamento positivo del traffico aereo internazionale che ha registrato una crescita del 2,9% delle unità di servizio, in gran parte riconducibile al buon andamento del traffico tra Italia ed Europa. Positiva anche la crescita delle unità di servizio del traffico aereo nazionale pari all’1,5 per cento.
Il traffico di terminale, in termini di unità di servizio, segue l’andamento del traffico di rotta, con un incremento del 3,2% a cui ha contribuito la componente di traffico internazionale in crescita del 5,9 per cento.
Commento
Per l’esercizio 2017 il management prevede un ulteriore progresso dei ricavi che, in combinazione con le iniziative legate all’efficienza e all’ottimale utilizzo della tecnologia, consentiranno di generare un maggiore cash flow.
I vertici aziendali ritengono infatti che i ricavi netti consolidati rifletteranno una crescita a bassa cifra singola percentuale. Le attività di efficienza sui costi e la maggiore produttività porteranno invece ad un margine Ebitda intorno al 30 per cento. Gli investimenti nel 2017 saranno nell’ordine dei 105-110 milioni, un livello in linea con quello degli ultimi 3 anni.
Sulla base di quanto sopra, la società prevede di poter indicare un dividendo per il 2018, relativo all’esercizio 2017, in crescita del 4% rispetto a quello confermato per il 2016. Un importo in linea con la dividend policy approvata e comunicata al mercato, basata su una percentuale non inferiore all’80% del flusso di cassa normalizzato.