Nel 2016 Exprivia, gruppo che fornisce consulenza nei servizi tecnologici e soluzioni di It, ha totalizzato ricavi per 137,3 milioni, in calo dell’1,4% rispetto al 2015. L’anno è stato caratterizzato dalle conseguenze del rallentamento delle attività sui mercati esteri e del ritardo nell’avvio di una importante commessa nel mercato dei servizi BPO, pur non avendo ciò comportato un arretramento della posizione del gruppo nel mercato di riferimento.
Positiva la performance sui mercati italiani: l’industria segna +10% a testimonianza della seppure timida ripresa degli investimenti del comparto produttivo italiano; stabile il mercato delle Utilities, anche grazie al definitivo ramp-up di alcune commesse del BPO conseguite all’inizio dell’anno; in crescita anche i mercati delle Telco con +4%, del Banking&Finance con +2%; in tenuta il mercato della Sanità malgrado la leggera flessione di commesse non caratteristiche.
Fa eccezione il mercato Oil&Gas che ha subito un rallentamento dovuto alle politiche di cost saving della grande committenza, che tuttavia ha consentito alla società di allargare il perimetro dell’offerta nella riformulazione dei contratti. All’estero, Spagna e Messico registrano una flessione a causa del consolidamento delle attività in Centroamerica.
La riduzione delle vendite ha penalizzato il margine operativo lordo che scende da 15,3 milioni a 12,8 milioni (-16,4%). In calo anche l’incidenza del margine sui ricavi, ridottasi dal 11% al 9,3 per cento.
La marginalità dell’anno è stata condizionata oltre che dalla diminuzione dei ricavi, anche da costi non ricorrenti, per il progetto di acquisizione del controllo di Italtel Spa, per circa 0,6 milioni e per l’appostamento di un fondo rischi, per 0,7 milioni, collegato ad un contenzioso fiscale sulla controllata Exprivia Enterprise Consulting, notificato precedentemente la sua acquisizione nel gruppo. Al netto di tali costi straordinari l’Ebitda sarebbe stato pari a 14,1 milioni (9,9% dei ricavi) in linea con lo scorso anno.
Tale dinamica si riflette sull’Ebit che scende del 22% a 7,8 milioni. Il Ros è diminuito in misura inferiore rispetto all’Ebitda margin, passando dal 7,2% al 5,7 per cento.
Il conto economico si è chiuso con un utile netto di competenza dei soci di 2,8 milioni, in flessione del 37,5% rispetto al 2015.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 era pari 35,8 milioni, sostanzialmente invariato (-0,5 milioni) rispetto a fine 2015 anche dopo avere assorbito il debito della neo-acquisita ACS, ultima acquisizione del gruppo nel mercato delle tecnologie per lo spazio e che incide per 4,2 milioni di ricavi caratteristici.
Domenico Favuzzi, presidente di Exprivia, ha commentato “Il nostro gruppo ha continuato ad investire in ricerca, e nel percorso di sviluppo abbiamo finalizzato l’acquisizione di una società operante nel settore delle tecnologie per lo spazio e aperto una sede a Palermo. Tali risultati tuttavia sono stati condizionati in termini di redditività, a causa dello slittamento di commesse importanti, del rallentamento in alcuni mercati esteri e di una serie di costi non ricorrenti.”