Dopo l’avvio piatto di Wall Street le borse europee proseguono poco mosse, in una giornata nuovamente caratterizzata dalla cautela in concomitanza con l’avvio del G20 finanziario e l’incontro a Washington fra Trump e la Merkel. Una seduta segnata anche dalle scadenze tecniche delle “quattro streghe” negli Stati Uniti.
Poco prima delle 15:00 i principali listini del Vecchio Continente scambiano poco sopra la parità, con l’Ibex 35 di Madrid a +0,5%, il Cac 40 di Parigi in rialzo dello 0,4%, il Ftse 100 di Londra dello 0,3 per cento. Più arretrati il Dax di Francoforte e il Ftse Mib di Milano, intorno allo 0,1 per cento.
Sul Forex il dollaro tenta una parziale risalita sull’euro (EUR/USD a 1,074) dopo che la moneta unica aveva raggiunto quota 1,077 beneficiando delle dichiarazioni restrittive del consigliere della Bce Ewald Nowotny, il quale ha aperto all’ipotesi di un rialzo dei tassi prima della fine del Quantitative easing. Biglietto verde ancora debole invece sullo yen, con il cambio USD/JPY che si avvicina a quota 113.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta sotto pressone a quota 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,35 per cento.
Sul fronte macro, il commercio estero italiano ha registrato a gennaio un saldo negativo per 574 milioni contro l’avanzo di 34 milioni di gennaio 2016 e il surplus di 3,45 miliardi stimato dal consensus. In aumento su base annua sia import (+15,5%) che export (+13,3%).
Negli Stati Uniti resta stabile la produzione industriale di febbraio, rispetto all’incremento dello 0,2% previsto dal consensus. In arrivo inoltre la fiducia dei consumatori stilata dall’Università del Michigan in marzo e il leading indicator di febbraio.
Tra le materie prime, lieve rialzo per il petrolio con il Brent (+0,6%) a 52 dollari e il Wti (+0,6%) a 49 dollari, mentre l’oro si mantiene stabile poco sotto quota 1.230 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, ben intonate TELECOM ITALIA (+1,9%) e le banche dopo i rialzi di ieri, tra cui BPER (+1,7%), INTESA (+0,8%), UNICREDIT (+1,1%) e UBI (+1,7%). Tra i finanziari bene AZIMUT (+0,6%), che ha incassato la conferma del titolo nella conviction-buy-list di Goldman Sachs con target price a 23,2 euro.
Deboli invece le utilities, con ENEL (-1,8%) che ritraccia dai massimi toccati ieri, nel giorno in cui ha pubblicato i risultati 2016, esercizio chiuso con un balzo dell’utile del 17 per cento.
In calo CNH (-1,7%) dopo che FCA (-0,7%) ha venduto la propria partecipazione dell’1,17% nella società, per un corrispettivo di circa 144 milioni, approfittando della quotazione ai massimi delle azioni del gruppo produttore di trattori e camion.
Scivola in fondo al listino LEONARDO (-2,6%) dopo le indiscrezioni che vorrebbero Alessandro Profumo tra i candidati a sostituire l’Ad Mauro Moretti. I mercati temono che un manager esterno possa portare discontinuità nell’attuale strategia adottata dal gruppo.