Chiusura di ottava poco mossa per le borse europee, che hanno archiviato le contrattazioni poco distanti dalla parità. In lieve calo Milano dopo i forti acquisti di ieri, con il Ftse Mib che segna un -0,2% mantenendosi comunque oltre quota 20 mila punti. In lieve territorio positivo il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%), mentre spicca l’Ibex 35 di Madrid con un rialzo dello 0,8 per cento.
Una giornata caratterizzata dalla cautela con gli operatori che guardano al G20, in programma tra oggi e domani, sperando di ottenere anche alcune indicazioni sui possibili impatti sull’economia mondiale delle politiche della nuova amministrazione Usa.
Le notizie che arrivano da Baden-Baden riportano che i leader finanziari del mondo rinunceranno a svalutazioni competitive, mentre hanno lanciato un allarme contro la volatilità dei cambi senza però trovare un accordo sul commercio e sul protezionismo.
Intanto questa mattina il consigliere della Bce Ewald Nowotny ha spiazzato i mercati, aprendo all’ipotesi di un rialzo dei tassi prima della fine del Quantitative easing. Parole che avevano favorito l’euro, con l’EUR/USD salito fino a quota 1,077 per poi perdere qualche posizione nel finale a 1,0745 sulle notizie che arrivano dalla Francia.
Secondo un sondaggio, infatti, la candidata antieuropeista Marine Le Pen ha visto aumentare il proprio vantaggio al primo turno per la corsa all’Eliseo, con il centrista Emmanuel Macron che resta favorito al secondo turno anche se con un distacco minore dalla leader del Front National.
In calo l’EUR/GBP a 0,867 e l’EUR/JPY a 121,1, con lo yen che si rafforza anche nei confronti del biglietto verde portando il cambio USD/JPY a 112,7.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si attesta a 191 punti base, con il rendimento del decennale al 2,34% dopo aver scollinato in mattinata oltre la soglia del 2,4 per cento.
Tra le materie prime, poco mosso il petrolio con il Brent a 51,7 dollari e il Wti a 48,7 dollari, in attesa dei dati settimanali Baker Hughes sul numero di impianti di trivellazione in Nord America. Sostanzialmente stabile l’oro, che si mantiene poco sotto quota 1.230 dollari l’oncia.
A Piazza Affari, chiude in cima al Ftse Mib BREMBO (+1,9%) con un nuovo massimo storico a 67,75 euro. Bene anche TELECOM ITALIA (+1,7%), FINECO (+1,2%) e AZIMUT (+1,8%), con quest’ultima confermata nella conviction buy-list di Goldman Sachs con target price a 23,2 euro.
Senza direzione i bancari dopo la buona performance di ieri. Invariate UNICREDIT e BPER, in calo BANCO BPM (-0,7%), mentre avanzano INTESA (+0,4%) e UBI (+1%).
In rialzo LUXOTTICA (+1,8%) con Credit Suisse ha alzato il target price da 50 a 58 euro, confermando il giudizio ‘outoperorm’. Tra le utilies ENEL (-0,9%) ritraccia dai massimi toccati ieri nonostante i buoni risultati 2016, con un balzo dell’utile del 17 per cento.
In fondo al listino LEONARDO (-2,4%) dopo le indiscrezioni che vorrebbero Alessandro Profumo tra i candidati a sostituire l’Ad Mauro Moretti. I mercati temono che un manager esterno possa portare discontinuità nell’attuale strategia adottata dal gruppo.
Scende infine CNH (-1,9%) dopo che FCA (-0,4%) ha venduto la propria partecipazione dell’1,17% nel capitale della società, per un corrispettivo di circa 144 milioni, approfittando della quotazione ai massimi delle azioni del gruppo produttore di trattori e camion.