Mercati – Milano sulla parità, ancora bene i bancari

Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee, scosse dalle parole di un consigliere della Bce su una possibile svolta restrittiva da parte dell’Eurotower. Intorno alle 11:50 i principali listini del Vecchio Continente scambiano poco sopra la parità, con l’Ibex 35 di Madrid e il Cac 40 di Parigi in rialzo dello 0,4% e il Dax di Francoforte e il Ftse 100 di Londra del +0,2 per cento. Sostanzialmente invariato, invece, il Ftse Mib di Milano che si mantiene in area 20.100 punti.

In calo il mercato obbligazionario dopo le dichiarazioni del consigliere della Bce Ewald Nowotny, che ha aperto all’ipotesi di un rialzo dei tassi prima della fine del Quantitative easing. Lo spread Btp-Bund si allarga a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,37 per cento.

Le parole di Nowotny hanno contribuito a sostenere l’euro, sui massimi di sei settimane sul dollaro (EUR/USD a 1,077) dopo l’esito delle elezioni in Olanda di mercoledì. Sostanzialmente stabile l’USD/JPY a 113,2 e l’EUR/JPY a 122, mentre avanza la sterlina con il GBP/USD a 1,238 e l’EUR/GBP a 0,87.

Sul fronte macro, gennaio ha registrato un rosso per il commercio estero italiano. Secondo i dati rilevati dall’Istat il saldo commerciale è stato negativo per 574 milioni contro l’avanzo di 34 milioni dei gennaio 2016 e il surplus di 3,45 miliardi stimato dal consensus. In aumento su base annua sia import (+15,5%) che export (+13,3%).

Tra le materie prime, lieve rialzo per il petrolio con il Brent (+0,4%) a 51,9 dollari e il Wti (+0,4%) a 48,9 dollari, mentre l’oro si mantiene stabile poco sotto quota 1.230 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, ancora ben intonate le banche dopo i rialzi di ieri, con BPER (+2,2%), INTESA (+1,1%), UNICREDIT (+1,2%) e UBI (+1,5%). Tra i finanziari bene AZIMUT (+0,6%), che ha incassato la conferma del titolo nella conviction-buy-list di Goldman Sachs con target price a 23,2 euro.

Deboli invece le utilities, con ENEL (-2,1%) che ritraccia dai massimi toccati ieri, nel giorno in cui ha pubblicato i risultati 2016, esercizio chiuso con un balzo dell’utile del 17 per cento.

In calo CNH (-1,7%) dopo che FCA (-1,2%) ha venduto la propria partecipazione dell’1,17% nella società, per un corrispettivo di circa 144 milioni, approfittando della quotazione ai massimi delle azioni del gruppo produttore di trattori e camion.

Scivola in fondo al listino LEONARDO (-2,6%) dopo le indiscrezioni che vorrebbero Alessandro Profumo tra i candidati a sostituire l’Ad Mauro Moretti. I mercati temono che un manager esterno possa portare discontinuità nell’attuale strategia adottata dal gruppo.