Sembra proseguire senza sosta la corsa delle quotazioni della multi-utility veneta, che negli ultimi minuti hanno raggiunto il nuovo record storico a 3,318 euro, con un rialzo di oltre il 21,5% da inizio anno. Un movimento che è partito lo scorso 22 novembre sul minimo relativo intraday a quota 2,364 euro e che ha registrato una decisa accelerazione a inizio febbraio con il superamento del precedente massimo storico a 2,924 euro.
A sporcare la pulizia del grafico, lo scivolone dei corsi fino a 3,032 euro, rilevato nella mattinata di venerdì, che potrebbe essere interpretato come un possibile segnale di stanchezza dell’attuale trend rialzista. In assenza di significative novità sul fronte M&A, non si possono escludere su Ascopiave delle prese di beneficio dopo il rally registrato da inizio 2017.
In pratica, si potrebbe trattare di correzioni che, fin quando manterranno i corsi della multi-utility sopra 3,15 euro, non dovrebbero incidere negativamente né sulla tendenza ascendente di medio periodo né su quella di breve periodo. Quest’ultima, invece, potrebbe essere danneggiata nel caso di discesa del titolo sotto 3,032 euro che, oltre a rappresentare il sopracitato minimo intraday, è il livello in cui transita la trend line rialzista di medio periodo. In questo scenario negativo, il primo obiettivo è individuabile in area 2,90 euro.
Nel caso in cui Ascopiave riesca a mantenere lontana la pressione dei venditori, il target di questo movimento è posizionato a 3,55 euro.