Domani pomeriggio la multi-utility bolognese pubblicherà i risultati consolidati dello scorso esercizio, che verranno poi presentati alla comunità finanziaria alle ore 15:30. Con riferimento al solo 4° trimestre del 2016, le stime raccolte da un panel composto da 9 analisti indicano che il margine operativo lordo dovrebbe attestarsi a 256,1 milioni, in progresso del 4,9% rispetto al pari periodo del 2015.
Il dato appare ancor più brillante se visto alla luce dei minori tassi di remunerazione (WACC), in vigore dal 1° gennaio 2016, del capitale investito netto nelle attività regolate della distribuzione: 6,1% (6,9% fino al 2015) per il gas; 5,6% (6,4% nel 2015) per l’elettricità e 5,3% (6,1% nel 2015) per l’acqua. Gli analisti si aspettano infatti che l’effetto negativo dei minori WACC venga più che controbilanciato dal contributo derivante dalle due piccole acquisizioni nel settore dei rifiuti concluse a dicembre 2015 (Waste Recycling in Veneto e Geo Nova in Toscana) e dall’espansione nel mercato libero dell’energia con i 31mila clienti di Julia Servizi Più e Gran Sasso in Abruzzo, dove ora Hera è primo operatore.
Sempre con riferimento all’attività di vendita di energia elettrica, ricordiamo che il gruppo ha vinto sei lotti del bando di gara nazionale per la fornitura a clientela, specialmente enti pubblici, in regime di salvaguardia con concessione fino al 31 dicembre 2018 [Hera – 1 mld atteso dal regime di salvaguardia in 11 regioni nel 2017-2018]. Approfondendo l’analisi per area di business, gli analisti stimano un Ebitda in crescita per la divisione gas (+15,2% su base annua a 103,9 milioni) sulla scia dell’aumento dei consumi e per il ramo ambiente (+8% a 62,1 milioni). Prevedono invece un calo per il margine operativo lordo del ciclo idrico integrato (-6,3% a 54,2 milioni) e dell’energia elettrica (-10,8% a 28,6 milioni).
Nonostante il lieve aumento di ammortamenti e accantonamenti implicito nei dati di consensus, l’Ebit del 4° trimestre 2016 è stimato in crescita del 5,5% su base annua a 131,8 milioni. A fronte di oneri finanziari netti e imposte sostanzialmente in linea con gli ultimi tre mesi del 2015, gli analisti si aspettano che Hera chiuda il conto economico del periodo in esame con un utile netto di 59,3 milioni, in aumento del 6,9% su base annua.
Rammentiamo che il dividendo minimo per il 2016 è pari a 0,09 euro per azione e che secondo il Piano Industriale al 2020 presentato da Hera a gennaio 2017, il dividendo di competenza del corrente esercizio è previsto in aumento a 0,095 euro per azione.
Il consensus prevede che l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 si attesti a 2,61 milioni rispetto ai 2,57 miliardi di fine settembre 2016 e ai 2,65 miliardi al 31 dicembre 2015. Infine, gli investimenti operativi effettuati dal gruppo Hera nel 4° trimestre 2016 sono stimati pari a circa 144,7 milioni, in aumento del 23,8% rispetto agli ultimi tre mesi del 2015.
COMMENTO
La guidance societaria, data a gennaio con il Piano, indica un Ebitda consolidato per il 2016 superiore ai 905 milioni (884,4 milioni del 2015), un dato che implica per il 4° trimestre un margine operativo lordo in linea con quello del consensus degli analisti sopra illustrato.