I dettagli del piano industriale 2017-2020, già parzialmente presentato in febbraio, evidenziano una sostanziale stabilità dei ricavi, attesi a 295 milioni nel 2020 (cagr +0,9%) ed un ritorno in utile della gestione operativa a partire dal 2018, quando l’Ebitda dovrebbe ammontare a 19 milioni e l’Ebit a 8 milioni. Margini che, grazie alle azioni di contenimento dei costi, dovrebbero poi crescere nel 2020 a 45 milioni in termini di Ebitda, per consentire all’Ebit di attestarsi sui 34 milioni. Titolo in asta di volatilità (+17%).
La società editoriale controllata da Confindustria ha pubblicato un approfondimento del piano industriale 2017-2020, sulla base delle linee guida già presentate in febbraio.
Il piano prevede ricavi sostanzialmente stabili con un fatturato consolidato al 2020 stimato in 295 milioni (cagr +0,9%), a fronte dei 284 milioni del pre-consuntivo 2016. Il Board prevede un calo del giro d’affari del 3% circa nel prossimo biennio, per poi tornare a crescere del 7% circa nel periodo 2018-2020.
Le azioni di contenimento dei costi diretti, operativi e del costo del personale dovrebbero quindi consentire al gruppo un graduale ritorno alla redditività. In dettaglio l’Ebitda dovrebbe tornare positivo nel 2018 passando dalla perdita di 23 milioni del 2016 ad un utile di 19 milioni nel 2018, per arrivare ad un margine di 45 milioni nel 2020.
Analogo il trend a livello di Ebit, con il dato che dovrebbe raggiungere il sostanziale pareggio nel 2018, dai 69 milioni di deficit del 2016, per salire a 34 milioni nel 2020.
Proiezioni che per quanto riguarda i dati del solo quotidiano riflettono una flessione media annua pari al 2% dei ricavi, passando dai 121 milioni del 2016 ai 111 attesi per il 2020. Sarà quindi “un importante ed ampio contenimento dei costi di produzione, distribuzione e del costo del personale” a riportare in pareggio nel 2018 l’Ebitda e l’Ebit consolidato, per raggiungere i 10 milioni circa nel 2020.
Dopo la presentazione del suddetto piano il titolo ha toccato in Borsa i 46 centesimi, prima di essere sospeso in asta di volatilità con un rialzo teorico del 17 per cento.