Nessun possibile accordo in vista con Vivendi. E’ quanto emerge da un’intervista rilasciata al Financial Times dall’Ad del colosso francese, Arnaud De Puyfontaine, che ha ricordato: “è stato firmato un accordo ad aprile 2016. Abbiamo accertato che la natura delle informazioni che ci sono state fornite erano fuorvianti e abbiamo cercato di trovare una via d’uscita da una situazione della quale non eravamo contenti”.
Domani intanto prenderà il via l’inchiesta della Procura di Milano per discutere la causa avviata dal gruppo di Cologno Monzese contro Vivendi. Ricordiamo che i ricorsi presentati sono due: uno di Mediaset e l’altro della controllante Fininvest, per un risarcimento danni pari a complessivi 1,5 miliardi.
Lo scenario per i prossimi due mesi circa vede inoltre per Mediaset la valutazione da parte di Agcom della concentrazione azionaria di Vivendi sul mercato dei media italiani, oltre all’appuntamento con le aste per l’assegnazione dei diritti del calcio.
Ricordiamo che le linee guida ed i target al 2020 presentate in gennaio prevedono di rendere l’attività di Premium “sostenibile indipendentemente dall’esito delle aste sui diritti del calcio”. Senza escludere la partecipazione del gruppo alle assegnazioni dei diritti sia della Champions League che della Serie A, anche in partnership con un operatore di telco, le intenzioni del management sembrano ora più orientate verso film, serie tv ed intrattenimento.
Incertezze che continuano a pesare sulle quotazioni del titolo a Piazza Affari, debole a metà seduta con un calo dello 0,6% a fronte di un Ftse Mib negativo dello 0,3 per cento.