Mercati – Milano chiude a -0,5%, acquisti su Unipol, giù Leonardo

I listini europei archiviano le contrattazioni in territorio lievemente negativo, ad eccezione del Ftse 100 di Londra (+0,1%), con flessioni contenute entro il mezzo punto percentuale. Il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid lasciano sul campo rispettivamente lo 0,3% e lo 0,2%, seguite dal Dax di Francoforte a -0,4%, mentre il Ftse Mib di Milano termina in ribasso dello 0,5% a 19.969 punti.

Nella prima seduta dell’ottava i mercati privilegiano dunque un atteggiamento cauto, scontando in parte anche le preoccupazioni per le politiche commerciali della nuova amministrazione statunitense, soprattutto relative al protezionismo, lasciate in eredità dal G20 di Baden Baden conclusosi sabato.

In assenza di spunti macro significativi, l’unico evento rilevante della giornata è stato la riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, in cui i ministri delle finanze hanno esaminato il piano di aiuti alla Grecia e le bozze dei bilanci 2017 dei 19 Paesi dell’Eurozona, con particolare focus sui conti pubblici italiani. A tal proposito, Carlo Padoan ha confermato l’impegno a predisporre la manovra entro il 30 aprile.

In attesa dell’intervento di Janet Yellen, in programma giovedì, parlerà tra pochi minuti il presidente della Fed di Chicago Charles Evans, dopo le ultime decisioni della Banca centrale americana che hanno penalizzato il dollaro. Il biglietto verde, reduce dalla peggior ottava degli ultimi tre mesi, conferma la propria debolezza nei confronti dell’euro (EUR/USD a 1,074) e dello yen (USD/JPY a 112,7).

Sterlina in calo sull’euro (EUR/GBP a 0,87) e sul dollaro (GBP/USD a 1,235) dopo l’annuncio che il governo May attiverà il prossimo 29 marzo l’articolo 50 del Trattato UE, avviando ufficialmente le trattative per l’uscita dall’Unione.

La discesa del dollaro ha consentito all’oro di tornare stabilmente sopra i 1.230 $, a 1.233 dollari l’oncia. Sempre tra le commodities, il petrolio risale dai minimi intraday, in scia alle indiscrezioni secondo cui produttori Opec starebbero pensando di estendere il periodo di taglio della produzione anche al secondo semestre 2017.

Brent e Wti restano però penalizzati dall’ennesimo aumento settimanale del numero di impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti e trattano a 51,7 e 49 dollari al barile, rispettivamente in calo dello 0,2 e dello 0,6 per cento.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund resta sostanzialmente stabile in area 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,34 per cento.

A Piazza Affari gli acquisti premiano UNIPOL (+2,5%), anche grazie alla conferma dei giudizio ‘outperform’ da parte di Exane con target price rivisto al rialzo a 5,3 euro, e la controllata UNIPOLSAI (+2,4%).

Bene anche le utilities A2A, a +1,5% e ITALGAS, in rialzo dello 0,8%, oltre a YNAP a +1,6 per cento.

Escludendo UBI (+0,3%) chiude sottotono il comparto bancario, che guarda all’aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank, al via domani, oltre alla richiesta pervenuta al Tesoro da Veneto Banca e Popolare di Vicenza di una ricapitalizzazione precauzionale, unitamente alle azioni di rafforzamento patrimoniale che i due istituti porranno in essere nel corso di quest’anno.

Sulla parità INTESA che dovrebbe ricevere entro il prossimo 4 aprile le offerte vincolanti per l’acquisto di un portafoglio di npl da 2,5 miliardi. Il termine ultimo, che inizialmente era previsto per oggi, sarebbe infatti slittato di due settimane. Le autorità italiane, inoltre, hanno dato il loro benestare all’operazione di prestito da 5,2 miliardi effettuata da Intesa durante la vendita del 19,5% di Rosneft.

Termina in fondo al listino LEONARDO (-3,6%) dopo l’ufficializzazione della nomina di Alessandro Profumo come nuovo Ad.

Sottotono anche POSTE ITALIANE (-1,3%), in scia ai timori che l’avvicendamento al vertice possa portare a un rallentamento nell’esecuzione della strategia di Caio, che prevedeva il rafforzamento nell’asset management e nelle soluzioni digitali per i pagamenti.

Poco mossa MEDIASET (-0,1%), in attesa che domani prenda il via l’inchiesta della Procura di Milano sulla causa avviata dal gruppo di Cologno Monzese contro Vivendi.

Fuori dal listino principale, brilla il SOLE 24 ORE (+25,6%), in grande spolvero dopo l’approfondimento del piano industriale 2017-2020.