Esercizio transitorio per la società francese del gruppo Mondo Tv, che ha chiuso il 2016 con un valore della produzione di 393 mila euro (3,8 milioni nel 2015), un Ebitda negativo per 445 mila euro (vs. quello positivo per 2,7 milioni del 2015) ed una perdita finale di 558 mila euro (vs. utile di 295 mila del 2015). Sui risultati hanno in particolare influito il completamento delle serie in produzione e lo slittamento di sei mesi di serie in fase di sviluppo. A fine 2016 la società presenta disponibilità finanziarie nette per 209 mila euro (-56,5% a/a). Seduta positiva del titolo all’Aim (+3,5%), grazie all’approvazione del nuovo piano industriale 2017-2019.
La società francese attiva nella produzione di serie animate ha chiuso l’esercizio 2016 con un valore della produzione di 393 mila euro, in calo rispetto ai 3,8 milioni del 2015, per effetto del completamento di serie in produzione, oltre che per lo slittamento di circa sei mesi dello sviluppo di una serie, oggetto di modifiche richieste dal coproduttore Tf1.
Un andamento disomogeneo dei ricavi, tipico del modello di business dell’azienda, che si riflette sull’Ebitda portandolo in negativo per 445 mila euro a fronte di quello positivo per 2,7 milioni dell’esercizio precedente.
Di conseguenza la gestione operativa chiude con una perdita di 557 mila euro (vs. utile di 34 milioni del 2015), che determina il deficit finale di 558 mila euro (vs. utile di 295 mila euro del 2015).
A fine 2016 la posizione finanziaria presenta disponibilità nette per 209 mila euro, in diminuzione rispetto ai 481 mila euro di un anno prima, per effetto degli incassi dai clienti relativi alle serie consegnate nel corso dell’esercizio 2015 e degli esborsi determinati dalle spese di struttura della società.
Seduta positiva per il titolo all’Aim di Borsa Italiana, con le quotazioni che intorno alle 16:45 si muovono vicino ai 12 centesimi con un progresso superiore al 3 per cento, probabilmente influenzato dall’approvazione di un nuovo piano industriale 2017-2019. Nella seduta sono passati di mano più di 300 mila pezzi, a fronte di 177 mila pezzi scambiati in media negli ultimi tre mesi.
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