Al via la ricapitalizzazione da 8 miliardi del principale istituto tedesco. Bisogna vedere se riuscirà a replicare il grande successo ottenuto dal competitor italiano Unicredit, che ha raccolto 13 miliardi registrando una grande adesione da parte degli investitori. I titoli trattano oggi ex diritti e registrano dopo l’apertura un prezzo di 15,8 euro (ore 9:30).
Debutta oggi l’aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank. Sulla base del prezzo di chiusura di ieri, pari a 17,19 euro dopo un calo del 3,72% rispetto alla seduta precedente, il valore implicito dei diritti è 1,84 euro, mentre quello delle azioni ex è di 15,34 euro. Per sottoscrivere un’azione di nuova emissione al prezzo di 11,65 euro saranno necessari due diritti. Oggi, dopo l’apertura, le azioni registrano un prezzo di 15,8 euro (-8,03%), per lo stacco della cedola.
Il prezzo a cui sono offerti i nuovi titoli rappresenta uno sconto del 35% rispetto ai 17,86 euro della chiusura di venerdì scorso, un valore in linea con quello con cui si è presentato sul mercato Unicredit, che ha proposto uno sconto del 38,3% per la ricapitalizzazione da 13 miliardi archiviata con grande successo. Bisognerà vedere se anche la banca tedesca riuscirà a replicare la buona riuscita.
Nonostante la credibilità dell’amministratore delegato John Cryan e la sua fama di ristrutturatore, sul mercato rimane una certa perplessità sulle prospettive della banca, che lascia alle spalle una perdita di 1,4 miliardi nel 2016, dopo quella di 6,8 miliardi registrata nel 2015.
Per il 2017 Cryan ha fornito una previsione di ricavi stabili, dopo alcuni anni di debolezza, sostenendo che nei primi mesi dell’anno c’è stata una ripresa delle attività dei clienti. Una prospettiva di miglioramento, anche se non particolarmente allettante per gli investitori. Tant’è che il consensus sul target price degli analisti, calcolato da Bloomberg, è pari a 15,57 euro, un valore inferiore ai prezzi di Borsa e in confronto al quale lo sconto delle azioni di nuova emissione si riduce al 25 per cento.
Tuttavia, i grandi azionisti dell’istituto dovrebbero partecipare alla ricapitalizzazione nonostante i dubbi sulla strategia della banca che ha annunciato un cambio a 360 gradi, decidendo di non procedere più alla vendita della controllata Postbank, ma di puntare su un suo sviluppo per rafforzare le attività di banca commerciale in Germania, anche per approfittare dell’atteso rialzo dei tassi di interesse in Europa. In particolare sarebbero favorevoli ad aderire i maggiori soci, cioè la famiglia reale del Qatar, accreditata di una quota vicina al 10%, e il gruppo cinese Hainan Jiaoguan Holding, che detiene il 3,04 per cento.
In ogni caso il timing scelto dall’istituto per presentarsi al mercato è piuttosto favorevole. Le azioni della banca tedesca hanno recuperato circa il 70% dai minimi dello scorso anno, quando, dopo i timori sugli strumenti derivati detenuti dall’istituto, sui quali c’è ancora poca visibilità, e sulla scia delle notizie delle multe miliardarie per comportamenti scorretti, le azioni erano sprofondate fino al minimo di 10,25 euro, toccato il 29 settembre. Anche sul fronte internazionale questa finestra di tempo, con alle spalle i risultati confortanti del voto politico in Olanda e prima di quello in Francia, lasciano una maggiore tranquillità sui mercati.