I listini europei incrementano ulteriormente i guadagni della mattinata ed intorno alle 15:05 il Ftse Mib di Milano risulta ancora il migliore fra gli indici europei con un rialzo dell’1,1 per cento. Positivi anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Dax di Francoforte (+0,2%), mentre Il Ftse 100 di Londra (-0,2%) scambia poco sotto la parità appesantito anche dal rialzo della sterlina. Avvio positivo, nel frattempo, per Wall Street, con un nuovo record intraday del Nasdaq.
Il cambio GBP/USD è risalito a 1,246 dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Gran Bretagna, salita a febbraio del 2,3% su base annuale (+2,1% il consensus) e dello 0,7% su base mensile (+0,5% il consensus).
Il tutto all’indomani dell’annuncio che il premier britannico Theresa May farà scattare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona il prossimo 29 marzo, avviando formalmente il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Intanto continua ad arretrare il dollaro in attesa degli interventi questa settimana di alcuni esponenti di spicco della Fed. Ieri Charles Evans (Fed di Chicago) ha suggerito che la Banca centrale americana aspetterà almeno fino alla prossima riunione di giugno prima di decidere nuovi interventi.
L’EUR/USD risale fino a quota 1,082 beneficiando anche delle indicazioni provenienti dalla Francia in vista delle elezioni presidenziali. Il primo dibattito televisivo tra i candidati all’Eliseo ieri sera ha visto infatti rafforzarsi la posizione del centrista Emmanuel Macron, allentando i timori su una possibile vittoria della leader del Front National Marine Le Pen, notoriamente anti-europeista.
Fra le materie prime il petrolio arretra dai massimi della mattinata, con Brent e Wti rispettivamente a 51,6 e 48,9 dollari al barile. Ancora in rialzo i metalli preziosi, oro e argento, che approfittano della debolezza del dollaro per tornare a 1.238 e 17,57 dollari l’oncia.
Si attenua inoltre la pressione sull’obbligazionario, con lo spread tra il decennale francese e quello tedesco sceso a 64 punti base. In calo anche il differenziale tra Btp e Bund a 183 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,3 per cento.
Tornando a Piazza Affari, prosegue il rialzo dei bancari nel giorno in cui prende il via l’aumento di capitale da 8 miliardi di Deutsche Bank. Bene in particolare BANCO BPM (+6,2%), BPER (+4,6%), INTESA (+2,4%), UNICREDIT (+2,8%) e UBI (+1,8%).
A supportare l’andamento dei titoli del comparto potrebbe contribuire la prospettiva di rialzo dei tassi UE, ma anche la notizia che la Bce avrebbe concesso più tempo agli istituti per smaltire le sofferenze. Si ricorda infatti che Francoforte ha chiesto a tutte le banche i piani di smaltimento dei loro crediti deteriorati, rendendosi conto che una rapida dismissione avrebbe effetti negativi sugli indici patrimoniali.
Ben intonati anche SNAM (+1,9%) ed ENI (+1,6%), che ha firmato un Memorandum of Understanding (Mou) con Gazprom. In rialzo pure AZIMUT (+1,3%) che si appresta ad emettere un bond non convertibile a tasso fisso in più tranche con durata 5 anni, da cui la società si aspetta di raccogliere fino a 350 milioni.
Nel settore dell’auto continua la corsa sui massimi di BREMBO (+1,8%), che ha toccato un picco intraday a 68,75 euro, mentre scende FCA (-0,5%).
Guadagna terreno MEDIASET (+0,9%) che attende sviluppi dalla prima udienza al Tribunale di Milano sul contenzioso con il gruppo francese Vivendi.