Il Ftse Mib termina le contrattazioni con una flessione dello 0,2% a 19.919 punti dopo che per buona parte della giornata era rimasto in territorio positivo toccando anche quota 20.252 punti. Stessa sorte anche per il comparto bancario che tuttavia riesce a riportare comunque un progresso dello 0,2 per cento.
L’inversione di tendenza sarebbe dovuta alla debolezza dei listini americani a loro volta condizionati dalla concreta possibilità che il partito repubblicano non appoggi Trump nella sua riforma del sistema sanitario e di conseguenza ciò andrebbe a mettere in discussione i tagli fiscali promessi dal Presidente Usa.
Tra i titoli più in luce spiccano Bper e Banco Bpm che riportano rispettivamente guadagni del 3% e del 3,2 per cento. In particolare, l’istituto emiliano continua a ridurre le perdite da inizio anno ora al 5,1% dovute in particolare ai non brillanti risultati del 2016.
Bene anche Carige (+2,6%) che ieri ha visto riunirsi il cda alle prese con passaggi delicati nel percorso di riorganizzazione e messa in sicurezza dell’istituto. Oltre a ciò, uno dei punti affrontati è stato quello delle cause legali verso gli ex amministratori, che dovranno poi essere votate dall’assemblea del 28 marzo.
Spetta a Ceval la palma d’oro di giornata con un guadagno del 5,3% che consente all’istituto valtellinese di ripianare le perdite riportate da inizio anno e di segnare un progresso del 2,2% su questa distanza temporale.