Il CdA di Fila ha approvato i risultati 2016, che mostrano ricavi netti aumentati del 53,5% a 422,6 milioni (+9,3% crescita organica) soprattutto grazie alle acquisizioni portate a termine nell’esercizio. L’Ebitda adjusted cifra in 67,2 milioni (+41,2% e +12,8% crescita organica) e l’Ebit adjusted in 51,5 milioni (+29,2%), al netto di costi non ricorrenti. L’utile netto adjusted si attesta a 28,2 milioni, rispetto ai 24,8 milioni di fine 2015, senza considerare i costi straordinari. L’indebitamento finanziario si porta a 223,4 milioni, dai 38,7 milioni di fine 2015 a seguito delle acquisizioni effettuate. Il Board propone la distribuzione di un dividendo invariato a 0,09 euro per azione, per complessivi 3,7 milioni.
Nei 2016 il volume d’affari del gruppo Fila (Fabbrica Italiana Lapis), attivo nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’espressione creativa, mostra un incremento del 53,5% a 422,6 milioni, soprattutto grazie alle acquisizioni portate a termine, che hanno apportato complessivamente oltre 133 milioni. In termini organici, la crescita risulta
pari al 9,3% (al netto dell’effetto cambi negativo per circa 12 milioni e del contributo delle acquisizioni), sostenuta dal buon andamento della domanda di prodotti per la scuola ed Art&Craft, dalla crescente penetrazione nel Sud America, nonché dal consolidamento delle quote di mercato, grazie anche all’acquisizione del gruppo inglese Daler-Rowney Lukas (febbraio 2016) e Carson (ottobre 2016) che ne hanno rafforzatola capacità distributiva.
L’Ebitda cifra in 56,8 milioni (+35,9%) spesando costi operativi aumentati a 385,4 milioni (+60%) prevalentemente sostenuti nell’ambito delle operazioni di M&A. L’Ebitda adjusted, al netto delle acquisizioni e dell’effetto cambi, è pari a 67,2 milioni (+41,2%; +12,8% in termini organici).
L’Ebit si esprime in 41,1 milioni (+21%), spesati ammortamenti e svalutazioni raddoppiati a 15,7 milioni, esclusivamente per le già citate acquisizioni. L’Ebit adjusted risulta pari a 51,5 milioni (+29,2%).
La gestione finanziaria presenta oneri netti pari a 5,8 milioni, rispetto agli oltre 42 milioni del 2015, che recepivano in particolare 45,8 milioni di svalutazioni al fair value.
Il risultato finale segna un utile netto di 21 milioni rispetto alla perdita di 16,7 milioni di fine 2015. L’utile netto adjusted, al netto dei costi non ricorrenti e degli effetti fiscali, si fissa a 28,2 milioni, rispetto ai 24,8 milioni del 2015 (+13,9%).
L’indebitamento finanziario si porta a 223,4 milioni, dai 38,7 milioni di fine 2015 a seguito delle acquisizioni effettuate che hanno pesato per 204,8 milioni.
Il board proporrà all’assemblea dei soci la distribuzione di un dividendo unitario invariato a 0,09 euro, per complessivi 3,7 milioni, in pagamento dal 24 maggio 2017.