Mercati – Incertezza diffusa, Europa ancora in rosso

Intorno alle 15:15 le borse europee permangono in territorio negativo, ad eccezione dell’Ibex 35 di Madrid (+0,1%). Lievemente negativi il Ftse Mib di Milano (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre restano più arretrati il Dax di Francoforte (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,9%).

Avvio nuovamente in rosso, nel frattempo, per Wall Street. Inizialmente il Nasdaq resiste sopra la parità, poi passa in negativo insieme agli altri indici, dopo il tonfo di ieri alimentato dai malumori di alcuni membri del partito repubblicano nell’approvare la riforma sanitaria della nuova amministrazione, che hanno sollevato dubbi sull’effettiva capacità di Trump di far passare le proprie leggi al Congresso.

L’impressione generale, comunque, è che gli investitori stiano approfittando della situazione per monetizzare i guadagni realizzati negli ultimi mesi in scia all’elezione del Tycoon alla Casa Bianca.

Sul Forex il cambio euro dollaro resta in area 1,08 mentre prosegue l’apprezzamento dello yen, con il cambio USD/JPY che scende a 110,8 e il cross euro/yen poco sotto quota 119,8.

Tra le materie prime, il petrolio scambia ancora in ribasso di oltre un punto percentuale, in scia all’aumento delle scorte americane stimato dall’Api. In attesa dei dati ufficiali dell’Eia (alle 15:30) Brent e Wti trattano rispettivamente a 50,3 e 47,7 dollari al barile. Il dollaro debole e l’incertezza continuano invece a favorire l’oro, che risale in area 1.250 dollari l’oncia.

Segnali di avversione al rischio anche sull’obbligazionario, dove si registra un calo generalizzato dei rendimenti. In particolare il Btp scende di 5 bp al 2,25%, mentre lo spread col Bund resta poco mosso a 184 punti base.

A Piazza Affari gli acquisti premiano TELECOM ITALIA (+1,6%), dopo che Credit Suisse ha alzato il target price sul titolo e le stime sull’Ebitda.

In rialzo anche LEONARDO (+1,5%) dopo le vendite delle scorse sedute, legate al cambio di amministratore delegato.

In fondo al listino resta MEDIASET (-2,3%), dopo la prima udienza, tenutasi ieri al Tribunale di Milano, per il mancato rispetto del contratto firmato con Vivendi nell’aprile 2016.

In calo anche SAIPEM (-1,8), in scia al ribasso del greggio, e FCA (-1,6%) dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della procura francese per possibili frodi sui dispositivi di controllo delle emissioni di alcuni veicoli Diesel.

Sulla parità le utilities ad eccezione di ITALGAS (-1,2%), mentre i bancari restano in rosso ad eccezione di INTESA (+0,6%). Per quanto riguarda l’asta Tltro 2, che termina oggi, l’ammontare richiesto dalle banche italiane dovrebbe raggiungere circa 50 miliardi. Il finanziamento avrà una durata di quattro anni con un tasso d’interesse negativo dello 0,4 per cento.