Mercati – Milano parte in rosso con le banche ed Fca

Apertura in calo per le borse europee, in scia all’andamento negativo dei listini asiatici dopo il tonfo serale di Wall Street. Intorno alle 9:20 a Milano il Ftse Mib arretra dello 0,8%, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,6%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%).

I listini americani hanno registrato ieri la prima vera battuta d’arresto del rally post elezione di Trump, mentre comincia ad attenuarsi l’ottimismo circa l’effettiva realizzazione delle politiche promesse dal neo presidente Usa.

Le difficoltà nel far approvare la riforma sanitaria hanno posto infatti qualche dubbio sull’effettiva capacità di Trump di far passare le proprie leggi al Congresso.

L’impressione, comunque, dopo un rally che sembrava inarrestabile, è che gli investitori abbiano trovato una scusa per far scattare le prese di profitto e monetizzare i guadagni degli ultimi mesi.

Intanto prosegue la discesa del dollaro, con il cambio USD/JPY in calo a 111,5 e l’EUR/USD in area 1,081. Stabile la sterlina dopo l’impennata di ieri, con il GBP/USD a 1,247 e l’EUR/GBP a 0,866.

Tra le materie prime, l’oro continua a beneficiare dell’indebolimento del dollaro, tornando poco sotto quota 1.250 dollari l’oncia. Ancora in calo, invece, il petrolio con il Brent (-0,5%) a 50,7 dollari e il Wti (-0,5%) a 48 dollari, dopo che l’Api ha stimato scorte Usa ancora in aumento. Nel caso in cui il dato venisse confermato oggi dal report ufficiale dell’Eia, si tratterebbe del decimo rialzo consecutivo.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 185 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,3 per cento.

Tornando a Piazza Affari, vendite in avvio su FCA (-2,5%) dopo che ieri un procuratore francese ha aperto un’inchiesta ai danni del gruppo su una possibile frode durante i test per valutare i livelli di emissioni nei motori diesel di alcuni veicoli.

Partenza in calo anche per i bancari con BANCO BPM (-2,7%), BPER (-2,7%), INTESA (-1,7%), UBI (-1,9%) e UNICREDIT (-2,7%). Domani gli istituti dell’Eurozona avranno l’ultima possibilità di ottenere dalla Bce finanziamenti a quattro anni secondo lo schema previsto dal Tltro 2.

Resistono invece le utilities con ENEL (+0,1%), ITALGAS (+0,3%), SNAM (+0,1%) e TERNA (+0,3%), mentre tenta un timido rimbalzo LEONARDO (+0,2%) dopo le vendite delle scorse sedute.