Mercati – Piazza Affari (-0,2%) tenta un recupero

Intorno alle 12:10 le borse europee scambiano ancora in territorio negativo, in scia alla battuta d’arresto registrata ieri sera dai listini americani, la più pesante da 110 sedute. Il Ftse Mib di Milano si stacca dai minimi della mattinata e torna a -0,2%, così come l’Ibex 35 di Madrid. Più arretrati, invece, il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (-0,5%) e il Ftse 100 di Londra (-0,8%).

Ad innescare lo stop di Wall Street hanno contribuito i malumori di alcuni membri del partito repubblicano nell’approvare la riforma sanitaria della nuova amministrazione, che hanno sollevato dubbi sull’effettiva capacità di Trump di far passare le proprie leggi al Congresso.

L’impressione, comunque, è che gli investitori abbiano approfittato della situazione per monetizzare i guadagni realizzati negli ultimi mesi in scia all’elezione del Tycoon alla Casa Bianca.

Sul Forex il dollaro risale lievemente nei confronti dell’euro, riportando l’EUR/USD poco sotto la soglia di 1,08. Continua l’apprezzamento dello yen, con il cambio USD/JPY che scende a 111,3 e il cross euro/yen in area 120,2.

Tra le materie prime, il petrolio lascia sul campo quasi un punto e mezzo percentuale, in scia all’aumento delle scorte americane stimato dall’Api. In attesa dei dati ufficiali dell’Eia (alle 15:30) Brent e Wti trattano rispettivamente a 50,2 e 47,6 dollari al barile. Il dollaro debole e l’incertezza continuano a favorire l’oro, che si consolida in area 1.245 dollari l’oncia.

Acquisti sull’obbligazionario, dove scendono i rendimenti di tutti i principali titoli di Stato e il Btp cala al 2,27%, con uno spread dal Bund di 186 punti base.

A Piazza Affari proseguono le vendite su FCA (-1,7%) dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della procura francese per possibili frodi sui dispositivi di controllo delle emissioni di alcuni veicoli diesel.

Sottotono pure MEDIASET (-1,7%), dopo la prima udienza, tenutasi ieri al Tribunale di Milano, per il mancato rispetto del contratto firmato con Vivendi nell’aprile 2016.

Sulla parità le utilities ad eccezione di ITALGAS (-1,3%), mentre calano i bancari ad eccezione di INTESA (+0,4%) e UBI (+0,1%). Per quanto riguarda l’asta Tltro 2, che termina oggi, l’ammontare richiesto dalle banche italiane dovrebbe raggiungere circa 50 miliardi. Il finanziamento avrà una durata di quattro anni con un tasso d’interesse negativo dello 0,4 per cento.

In testa al listino principale corre FERRARI a +1,4 per cento. Tentano un rimbalzo STM (+0,8%) e LEONARDO (+1,5%) dopo le vendite delle scorse sedute.