Il titolo del Cavallino scatta a Piazza Affari e si porta in cima al listino, riavvicinandosi ai livelli di massimo toccati lo scorso 16 marzo a 64,95 euro. Intorno alle 11:00 le azioni del gruppo segnano un +2,3% a 64,6 euro, rispetto al +0,3% del Ftse Mib.
A favorire il rialzo ha contribuito un report di Citigroup, che ha alzato il giudizio sul titolo da neutral a buy e il target price da 48 euro a 74 euro.
Secondo la banca d’affari, infatti, la casa di Maranello ha spazio per un’ulteriore crescita, attendendosi un considerevole incremento dei volumi con rischi limitati. Citi ritiene che Ferrari possa aumentare i prezzi, raddoppiare i volumi in dieci anni senza danneggiare il brand, e ridurre i costi, anche se un incremento di capacità produttiva potrebbe essere necessaria con volumi superiori a 13/14 mila unità.
Il tutto dopo aver chiuso un 2016 da record con ricavi a 3,1 miliardi, un Ebitda adjusted a 880 milioni e un utile netto a 400 milioni. In occasione del salone dell’auto di Ginevra a inizio mese, inoltre, l’Ad Sergio Marchionne aveva sottolineato l’importanza di sviluppare la gamma prodotti, non escludendo poi che l’Ebitda 2017 potrebbe superare la soglia di 1 miliardo, in anticipo di due anni rispetto al target fissato al momento dell’Ipo.
Da inizio 2017 il titolo ha guadagnato oltre il 16%, mentre la performance a un anno è del +77 per cento.