Mercati – Atteso avvio cauto per l’Europa. Oggi cda di Telecom Italia e Unipol

A 20 minuti dall’apertura delle contrattazioni i futures sui principali indici continentali scambiano intorno alla parità, preannunciando un avvio poco mosso per le borse europee in linea con la mattinata delle piazze asiatiche.

A Wall Street, ieri sera, S&P 500 e Nasdaq hanno archiviato la seduta precedente in territorio positivo, mentre Dow Jones e Russell 2000 sostanzialmente invariati, con gli investitori che continuano a focalizzarsi sul passaggio in Parlamento della riforma sanitaria, a rischio bocciatura a causa anche di alcuni membri repubblicani, vale a dire dello stesso partito del presidente Trump.

I mercati orientali evitano una seconda giornata negativa agevolati dal rimbalzo del dollaro e dal recupero del petrolio, innescato anche da una dichiarazione saudita che conferma il desiderio dell’emirato di estendere il taglio della produzione oltre la scadenza di giugno.

L’agenda macroeconomica odierna prevede una serie di appuntamenti, fra cui le vendite al dettaglio nel Regno Unito e i dati americani relativi alle richieste settimanali di disoccupazione e alle vendite di nuove abitazioni. Nel frattempo l’indicatore sulla fiducia dei consumatori in Germania è lievemente diminuito, da 10 a 9,8 punti.

In mattinata la Bce diffonderà inoltre il proprio rapporto economico mensile, mentre nel pomeriggio verrà reso noto il dato di marzo sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona.

Negli Stati Uniti, invece, è atteso un intervento del presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, alle 13:45.

A Piazza Affari attenzione su TELECOM ITALIA e UNIPOL, che pubblicano i risultati contabili. Previsto anche il cda di ITALGAS, che diffonderà i conti domattina prima dell’apertura.

Occhi puntati pure sulle altre utilities, agevolate ieri dal calo dei rendimenti obbligazionari.

Da seguire anche AZIMUT, che ha collocato con successo un bond da 350 milioni.

Fari puntati, infine, ancora su LEONARDO, volatile nelle ultime sedute in scia al cambio di amministratore delegato, e su MEDIASET, sempre condizionata dalla disputa con Vivendi.