Mercati – Seduta poco mossa, Milano in lieve rialzo con banche e Ferrari

Le borse europee proseguono la seduta poco mosse, con lievi variazioni positive ad eccezione del Ftse 100 di Londra (-0,1%) frenato anche dal rafforzamento della sterlina. Intorno alle 15:00 il Ftse Mib di Milano mostra un progresso dello 0,4%, più o meno allineato all’Ibex 35 di Madrid (+0,5%) e al Dax di Francoforte (+0,4%), mentre il Cac 40 di Parigi (+0,2%) è lievemente più arretrato.

Apertura sulla parità, nel frattempo, per Wall Street, dove gli operatori attendono il voto di questa sera sulla riforma sanitaria. Si tratta infatti del primo test politico per Donald Trump, da cui potrebbero emergere indicazioni sull’effettiva capacità del neo presidente americano di attuare le politiche promesse in campagna elettorale, soprattutto in ambito economico-fiscale.

Sul fronte macro, si attende la stima preliminare di febbraio sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona, mentre in Usa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono cresciute più del previsto.

In crescita la sterlina (GBP/USD a 1,252) dopo i dati sopra le attese relativi alle vendite al dettaglio di febbraio nel Regno Unito.

Nessuna indicazione rilevante di politica monetaria dal discorso di Janet Yellen e il dollaro resta debole nei confronti dello yen, con il cambio USD/JPY ancora sotto quota 111. Poco mosso il cambio tra euro e biglietto verde, sempre in area 1,078.

Tra le materie prime il petrolio arretra rispetto ai massimi intraday della mattinata asiatica, con il Brent (-0,5%) a 50,4 dollari e il Wti (-0,7%) a 47,7 dollari. Prosegue intanto il buon momento dei metalli preziosi, favoriti dal crollo del biglietto verde, con l’oro tornato in area 1.250 dollari l’oncia e l’argento a 17,65 dollari.

Ancora in calo i rendimenti obbligazionari, con il tasso del Btp al 2,2% separato da uno spread con il Bund in area 180 punti base.

Tornando a Piazza Affari, restano ben intonati i bancari, in particolare INTESA (+1,7%), BPER (+2,2%) e UBI (+2,6%) dopo che la Bce ha assegnato circa 62 miliardi (su 233,5 totali) agli istituti italiani nella quarta e ultima finestra del secondo programma Tltro.

Acquisti sostenuti anche su FERRARI (+2,5%) dopo l’upgrade da ‘neutral’ a ‘buy’ di Citi, con il titolo che si riavvicina ai 64,95 euro toccati lo scorso 16 marzo.

Bene anche TELECOM ITALIA (+1,4%), che oggi approva i risultati definitivi 2016, BUZZI (+1,8%), CNH (+1,7%) e FINECO (+1,6%).

Fra i petroliferi scambia invariata ENI che si è aggiudicata due nuovi blocchi esplorativi al largo nell’offshore della Costa d’Avorio, mentre cede terreno SAIPEM (-0,8%), che ha stipulato un Joint Development Agreement con Siemens al fine di promuovere e qualificare un sistema aperto di controllo sottomarino.

Sostanzialmente invariata GENERALI che secondo alcune indiscrezioni avrebbe conferito a Rothschild il mandato per vendere i propri asset in Colombia, Ecuador e Panama.

In ribasso POSTE ITALIANE (-1,7%) sulla prospettiva che una revisione del piano industriale dopo il cambio al vertice possa avere impatti sull’utile 2017 e sui dividendi.

Scivola in fondo al listino, infine, FCA (-2,2%) dopo che Ford ha abbassato il target sull’eps del primo trimestre.