Ieri le principali Borse europee hanno chiuso in ordine sparso. Solo l’Ibex 35 di Madrid e il Ftse Mib di Milano (+0,2%) hanno terminato in territorio positivo. In progresso dello 0,6% il Ftse Italia Servizi Pubblici e dello 0,3% l’Euro Stoxx 600 Utilities. Il settore delle utility è stato favorito dalle aspettative di una minor inflazione nei prossimi mesi e dal conseguente calo dei rendimenti obbligazionari.
A trainare tutto il settore Enel con un +0,7% e nuovi massimi sopra i 4,25 euro. Giù Italgas (-1,2%), ieri terzultimo titolo del Ftse Mib; ricordiamo che la società leader nella distribuzione del gas pubblicherà i risultati 2016 il 24 mattina prima dell’apertura dei mercati.
Sugli scudi Hera, che con un guadagno del 2,1% ieri ha messo a segno la seconda miglior performance del settore utility e la 4^ migliore fra le 60 società del Ftse Italia Mid Cap. Da record anche i volumi, con 4,55 milioni di azioni scambiate a fronte di una media giornaliera dell’ultimo mese di 2,84 milioni di pezzi. Il titolo ha beneficiato della pioggia di conferme positive arrivata dagli analisti dopo gli ottimi risultati consolidati 2016 presentati dalla multi-utility martedì pomeriggio. Su 10 analisti, 7 raccomandano “Buy”, 2 “Hold” mentre nessuno consiglia “Sell”. Dopo i conti il target price medio è aumentato da 2,77 a 2,81 euro, che alle quotazioni attuali implica un potenziale rialzo dei corsi azionari di Hera del 9% nei prossimi 12 mesi.
Rispettivamente fra i migliori e i peggiori titoli del segmento Star di Borsa Italiana TerniEnergia (+5,5%) e Falck Renewables (-1,6%).