In considerazione dell’operazione di scissione da Snam perfezionata lo scorso 7 novembre 2016, si riportano qui di seguito i valori di bilancio “Consolidato Perimetro Distribuzione Gas”, al fine di poter rendere comparabile l’andamento dell’attività inclusive di Italgas Reti, Napoletanagas e Acam Gas con un confronto omogeneo dell’esercizio 2016 con quello 2015.
Nello scorso esercizio la società leader in Italia nella distribuzione del gas ha registrato ricavi totali pari a 1,08 miliardi. Di questi, oltre 1,05 miliardi derivano da ricavi regolati, in flessione dell’1,8% rispetto al 2015. Una diminuzione che riflette la minore remunerazione del capitale investito netto a partire dal 1° gennaio 2016, con un WACC sceso al 6,1% dal 6,9% in vigore fino al 2015.
I costi operativi risultano in aumento del 14,3% su base annua per l’internalizzazione delle attività di ingegneria e progettazione, i maggiori interventi di manutenzione, più alti costi per la lettura dei contatori tradizionali, maggiori costi di verifica delle reti, nonché oneri ambientali. L’Ebitda si così ridotto del 9,3% rispetto al 2015 a 673 milioni (Ebitda rettificato -12% su base annua a 688 milioni).
L’incremento di ammortamenti e svalutazioni, conseguenti principalmente alla riduzione della vita utile dei misuratori tradizionali, soggetti al piano di sostituzione con i contatori intelligenti, ha poi pesato ulteriormente sull’Ebit, scivolato del 26% a 347 milioni (Ebit adjusted pari a 362 milioni, -28,9% a/a).
A fronte di un balzo degli oneri finanziari netti e di un calo dei proventi netti su partecipazioni, solo parzialmente compensati da minori imposte, Italgas ha archiviato il 2016 con un utile netto rettificato pari a 226 milioni, in contrazione del 34,5% su base annua. Il Consiglio di Amministrazione di Italgas, riunitosi ieri, ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,2 euro per azione.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 risulta interamente a tasso variabile e ammonta a 3,62 miliardi, di cui 2,7 miliardi di debiti a breve termine e 923 milioni di debiti a lungo termine. Alla fine del 2016 Italgas disponeva di linee di credito a lungo termine committed non utilizzate per un importo pari a 1,1 miliardi. Ricordiamo poi che, al fine di dotarsi di una struttura finanziaria autonoma e di rimborsare l’intera esposizione verso Snam, a ottobre Italgas ha sottoscritto finanziamenti per un ammontare complessivo di 4,3 miliardi. Inoltre, a dicembre è stato perfezionato un nuovo finanziamento BEI da 300 milioni e sono stati rimborsati due dei tre Term Loan per un totale di 300 milioni.
Nel 2016 sono stati effettuati investimenti tecnici per 378 milioni, in riduzione del 3,8% rispetto al 2015. 210 milioni hanno riguardato principalmente iniziative di sviluppo della rete di distribuzione e 112 milioni la sostituzione dei contatori tradizionali con quelli elettronici.
Molto positiva la performance delle azioni Italgas, che alle ore 15:05 guadagnano oltre il 2,6% e scambiano a 4,06 euro, tornando così ai livelli del prezzo di debutto a Piazza Affari dello scorso 7 novembre (4,062 euro); alla stessa ora il Ftse Mib è stabile (+0,1%) e il Ftse Italia Servizi Pubblici flette dello 0,3 per cento.