Mattinata all’insegna della debolezza per le borse europee, dopo il rinvio del voto sulla riforma sanitaria al Congresso degli Stati Uniti. Poco dopo le 12:00 scambiano in lieve calo il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse Mib di Milano (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%).
La votazione per abolire l’Obamacare verrà riproposta stasera e gli investitori seguiranno ancora la vicenda con particolare attenzione, per testare l’effettiva capacità di Trump di realizzare le promesse della campagna elettorale.
Le riforme proposte dal presidente americano sono già state prezzate nel rally post elettorale ed eventuali ostacoli nell’applicazione delle stesse potrebbero creare nervosismo nelle prossime settimane a Wall Street e, di riflesso, sui mercati internazionali.
Sul fronte macro, il Pil francese del quarto trimestre ha sostanzialmente confermato le attese (+0,4% su base trimestrale e +1,1% anno su anno), mentre gli indici preliminari Pmi di marzo sono risultati superiori alle aspettative e alle rilevazioni precedenti.
Stessa dinamica per gli indicatori Pmi tedeschi e dell’Eurozona, mentre negli Stati Uniti saranno resi noti nel pomeriggio il Pmi manifatturiero di marzo (stima flash) e gli ordini di beni durevoli di febbraio.
I dati macro positivi consentono all’euro di superare nuovamente quota 1,08 sul dollaro, che resta debole anche nei confronti dello yen (USD/JPY a 111).
Tra le materie prime, il petrolio estende i guadagni in attesa dei dati di stasera sugli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, con Brent e Wti in aumento di oltre mezzo punto percentuale rispettivamente a 50,9 e 48 dollari al barile. In lieve calo invece l’oro a 1.244 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta sostanzialmente stabile rispetto a ieri, in area 183 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,25 per cento.
A Piazza Affari gli acquisti promuovono ancora FERRARI (+1,4%) oltre a ITALGAS (+2,4%), che ha chiuso il 2016 con ricavi superiori alla guidance e alle stime, annunciando inoltre un dividendo di 0,2 euro.
Sottotono il comparto bancario e UNIPOL (-0,8%), che ha confermato i conti 2016 e il dividendo di 18 centesimi già approvati il 9 febbraio. Sempre fra gli assicurativi, contiene le perdite GENERALI (-0,1%) che avrebbe già selezionato alcuni advisor a cui affidare il mandato per la vendita delle attività presenti in alcuni Paesi non considerati più core.
Dopo un avvio in lieve rialzo passa in negativo TELECOM ITALIA (-0,2%) dopo i risultati 2016, in attesa che venga chiarita la posizione di Vivendi.
Sostanzialmente invariata LUXOTTICA dopo che il cda di Essilor ha approvato la firma dell’accordo di conferimento relativo alla transazione tra la società e Delfin, oltre ad aver definito l’elenco dei consiglieri per la governance del nuovo gruppo.
Fuori dal paniere principale, sospesa in asta di volatilità STEFANEL con un rialzo teorico del 36,6% dopo la sigla di un accordo quadro con Attestor e Oxy per il rilancio aziendale.