Ubi – Sarà un soggetto aggregatore

Dopo l’acquisizione delle tre good bank, Ubi guarda avanti e pensa ad altre operazioni per accrescere la propria quota di mercato. Un percorso che andrebbe nella direzione auspicata dalla Bce, che si augura il superamento dell’attuale eccessiva frammentazione del settore bancario.

Victor Massiah, amministratore delegato di Ubi, candida la banca al ruolo di aggregatore nell’inevitabile processo di consolidamento a cui andrà incontro il settore bancario nei prossimi mesi. “La concentrazione del mercato sarà inevitabile”, ha sottolineato il manager alla stampa estera a margine di alcuni incontri con investitori internazionali, “Nell’attuale difficile contesto economico le economie di scala giocano un ruolo molto importante, soprattutto nei segmenti degli investimenti tecnologici e nella compliance. In questo scenario non ci percepiamo come soggetto aggregante”.

Ubi è reduce dalla firma per l’acquisto delle tre good bank (Banca Etruria, Carichieti e Banca Marche) a un euro e dopo una pulizia dei nuovi bad loan. L’operazione è stata percepita molto bene dal mercato, anche per le favorevoli condizioni a cui è stato realizzata. L’integrazione sarà completata nei prossimi 18 mesi, ma non è escluso che novità sul fronte crescita possano emergere anche in questo arco di tempo.

A scadenza più ravvicinata, Ubi ha in cantiere un aumento di capitale da 400 milioni, necessario a mantenere una solida patrimonializzazione, col Cet1 superiore all’11%, anche dopo la fusione. L’aumento, che partirà dopo l’assemblea del 7 aprile e probabilmente dopo le elezioni francesi, dovrebbe concludersi nella prima parte dell’anno.

Ma quali potrebbero essere i candidati ideali per l’espansione della quarta banca tricolore? Massiah non si spinge a fare un identikit. In passato diverse indiscrezioni indicavano Mps e Carige come possibili target. Tuttavia la prima, dopo la ricapitalizzazione e essersi liberata delle sofferenze, potrebbe avere dimensioni troppo grosse, mentre la seconda pare attualmente saldamente nelle mani della famiglia Malacalza.