Il gruppo ha archiviato lo scorso esercizio con un aumento dei ricavi del 4,3% a 179,8 milioni (+8,5% a parità di marchi), cui è corrisposto un forte incremento dei margini operativi anche grazie all’apertura di 51 nuovi punti vendita monomarca. L’Ebitda è cresciuto del 19,6% con una marginalità del 13,2%, mentre l’Ebit è migliorato del 25% con un ros del 9,6 per cento. La bottom line evidenzia infine un utile netto in calo del 23% a 2,7 milioni per effetto di un aumento degli oneri finanziari e un maggior carico fiscale.
Bialetti ha pubblicato lo scorso venerdì i risultati 2016, esercizio il gruppo ha proseguito con le iniziative volte alla crescita dei ricavi nei canali tradizionali e al contenimento dei costi di gestione, oltre che alla politica di sviluppo nel canale retail con l’apertura di 51 nuovi negozi monomarca.
Nel dettaglio, il gruppo ha realizzato ricavi per 179,8 milioni, in crescita del 4,3% che sale all’8,5% a parità di marchi in portafoglio. Nel corso dell’esercizio infatti è stato ceduto il marchio Girmi, che ha permesso al gruppo di concentrarsi sul core business dei prodotti per la preparazione del caffè e degli strumenti da cottura e accessori da cucina.
L’incremento del fatturato è principalmente riconducibile ad una crescita del segmento “moka e coffeemakers” (+11,5%) ed “Espresso” (+ 14%), ad una tenuta del segmento cookware (+0,6%), mentre la contrazione del 23,7% del segmento piccoli elettrodomestici è la diretta conseguenza della cessione del marchio Girmi avvenuta nel 2016.
L’andamento dei ricavi per area geografica mostra una crescita del 7,1% in Italia, principale mercato de gruppo con oltre il 70% del peso totale, per effetto dell’incremento dei ricavi dei negozi a marchio Bialetti.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda segna un balzo del 19,6% a 23,8 milioni con un’incidenza sul fatturato in aumento di 170 basis point al 13,2 per cento. Forte miglioramento anche dell’Ebit, che aumenta del 25% a 17,2 milioni con un ros del 9,6% (+160 basis point).
L’esercizio chiude con un utile netto in calo del 23% a 2,7 milioni, dopo oneri finanziari in aumento di 1,5 milioni principalmente a causa di differenze cambio negative e un maggior peso del carico fiscale.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto migliora di circa 4,2 milioni a 77,3 milioni rispetto al 31 dicembre 2015, anche grazie a 1,6 milioni di cassa generata dall’attività operativa.