Iren – Al via l’ingresso in Amiu

Il sindaco di Genova Doria, gli assessori al bilancio e il presidente Amiu Marco Castagna hanno approvato una proposta di delibera da sottoporre il prossimo 30 marzo al voto del Consiglio comunale che prevede l’ingresso al 49% di Iren Ambiente in Amiu entro maggio 2017, una proroga del contratto di servizio Amiu al 2028 e la stabilizzazione di 31 precari. Inoltre, in una seconda fase, Iren potrà salire fino al 69% del capitale sociale di Amiu.

L’aumento medio della Tari a Genova nel 2017 stimato dalla delibera sarà del 6,89% per utenze domestiche e commerciali, un incremento che dovrebbe consentire di recuperare in dieci anni i 130 milioni di extracosti provocati dallo smaltimento fuori Regione dei rifiuti a seguito della chiusura della discarica di Scarpino. Se la delibera non passasse l’aumento previsto sarebbe del +46,2% in un’unica soluzione o del +18% con rate al 2020. Iren Ambiente si impegna a perfezionare 115 milioni di investimenti per dotare Amiu di impianti.

L’impegno di Iren Ambiente prevede il completamento dell’impianto di smaltimento di ‘Scarpino 3’ per 13 milioni entro il 2017, un impianto di trattamento meccanico biologico per 55 milioni il 2019, l’impianto di biodigestione anaerobica dei rifiuti organici per 25 milioni entro il 2020, per un investimento totale di 93 milioni, di cui circa 60 milioni nell’area di Scarpino.

Il piano industriale Amiu è parte integrante dell’accordo e prevede l’estensione della raccolta dell’umido in tutta la città e un ulteriore potenziamento della raccolta differenziata. Il primo aumento di capitale di Iren Ambiente sarà di 5 milioni cash, il secondo, stimato di 34 milioni, in denaro o impianti, per un totale di 39 milioni. Fino al 2020 gli utili dovranno essere reinvestiti nell’azienda senza dividendi. Iren Ambiente nominerà l’amministratore delegato di Amiu, mentre il Comune di Genova esprimerà il presidente. Il parere del Comune di Genova sarà obbligatorio e vincolante per ogni scelta strategica.

Intorno alle 10.30 il titolo cede l’1,4%, contro il corrispondente indice di settore che segna -0,4 per cento