Mercati – L’indice Ifo non scalda l’Europa, continua a pesare la delusione Trump

Prosegue in rosso la seduta delle borse europee, con il sentiment dei mercati che continua ad essere influenzato dal ritiro della riforma sanitaria americana venerdì per evitare la bocciatura da parte della Camera. La sconfitta subita da Trump, infatti, pone dei dubbi sulla reale capacità del neo presidente Usa di portare avanti la sua agenda economica, a partire dagli stimoli fiscali promessi, tra i principali fattori che avevano sostenuto il rally di Wall Street dell’ultimo periodo.

Intorno alle 12:00 il Ftse Mib di Milano lascia sul terreno lo 0,8% mantenendosi comunque poco sopra la soglia dei 20 mila punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).

Sul fronte macro, l’indice Ifo di marzo sulla fiducia delle aziende in Germania ha superato le attese attestandosi a 112,3 punti, sui massimi da luglio 2011. Un dato superiore ai 111,1 punti della rilevazione precedente (rivista al rialzo da 111 punti) e al consensus, che si attendeva una lettura pari a 111 punti.

Migliori delle stime anche l’indicatore relativo alle condizioni attuali, salito a 119,3 punti (118,3 punti il consensus), e quello sulle aspettative, che ha raggiunto i 105,7 punti (104,3 punti).

Dati che hanno contribuito a spingere ulteriormente l’euro nei confronti del dollaro, con il cambio EUR/USD in area 1,086, mentre il biglietto verde continua ad essere penalizzato dalla sconfitta subita da Trump sulla riforma sanitaria. L’USD/JPY è crollato a quota 110,3, mentre il GBP/USD risale in aria 1,2565.

La debolezza della moneta americana continua a favorire l’oro, giunto sui massimi di circa quattro settimane poco sotto la soglia dei 1.260 dollari l’oncia. Ancora in lieve calo invece il petrolio, con il Brent (-0,4%) a 50,6 dollari e il Wti (-0,6%) a 47,7 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, stabile lo spread Btp-Bund in area 182 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,21 per cento.

Tornando a Piazza Affari, continuano a soffrire i titoli esposti al dollaro come BUZZI (-2,8%), CNH (-2,5%), STM (-1,5%) ed FCA (-1,2%).

In calo anche i petroliferi in scia alla debolezza del greggio con ENI (-0,3%), SAIPEM (-0,9%) e TENARIS (-1,8%). Rossi diffusi anche tra i bancari, con UNICREDIT (-2,3%), UBI (-1,2%), INTESA (-0,7%), BANCO BPM (-1,9%) e BPER (-1,9%).

In controtendenza, invece, RECORDATI (+0,8%), TELECOM ITALIA (+0,5%) e BANCA MEDIOLANUM (+0,7%), con quest’ultima che beneficia anche della conferma del giudizio ‘buy’ da parte di Citigroup con target price alzato da 7,7 a 8 euro.

Migliore de Ftse Mib, infine, FERRARI (+1,8%) che ha aggiornato nuovamente il proprio record a 68,5 euro dopo la vittoria di ieri nel primo Gran Premio stagionale di Formula 1.