Telecom Italia – Chiude in utile nel 2016 e accelera sulla fibra ottica

Telecom Italia ha chiuso il 2016 con un giro d’affari consolidato in calo del 3,5%  a 19 miliardi (-2,6% la variazione organica). L’Ebitda  supera 8  miliardi (+14,2%) e l’Ebit si attesta a 3,7 miliardi in crescita  del 25,6 per cento. Il risultato finale torna in utile per 1,8 miliardi , rispetto a 70 milioni di deficit di fine 2015, beneficiando, tra l’altro, di alcune partite di natura meramente valutativa e contabile. Proposto dividendo invariato alle sole azioni di risparmio pari a 0,0275 euro per azione. L’indebitamento finanziario netto rettificato migliora a 25,1 miliardi  dai 27,3 miliardi di fine 2015. Il gruppo accelera nella fibra ottica con l’affiancamento di un partner finanziario.

Nell’esercizio 2016 i ricavi del gruppo ammontano a oltre 19 miliardi, in calo del 3,5% rispetto al 2015. In termini organici, escludendo l’effetto cambi e la variazione del perimetro di consolidamento, i ricavi segnano una riduzione del 2,6 per cento.

La negativa performance è riconducibile alla flessione del fatturato in Brasile del 12,7% a 4.047 milioni (-8,9% in termini organici), mentre il business domestico ha segnato una leggera crescita (+ 5 milioni), sostenuto in particolare dalla positiva performance registrata nel terzo e quarto.

Nel dettaglio, i ricavi del segmento Mobile sono aumentati dell’1,4% a 4.579 milioni, confermando il costante trend di miglioramento dei trimestri precedenti. Diversamente, i ricavi del segmento Fisso risultano in contrazione del 3,9% a 9.965 milioni, essenzialmente per i minori ricavi sui servizi voce (-533 milioni), seppure in attenuazione rispetto ai periodi precedenti, ma anche per la riduzione dei prezzi sui servizi wholesale. Andamento solo in parte compensato dalla crescita dei servizi innovativi (+6,8%) grazie al continuo sviluppo dei clienti Broadband e Ultra-Broadband.

Sul fronte dei margini, l’Ebitda sale del 14,2% a oltre 8 milioni, mentre l’Ebitda adjusted, in termini organici e al netto di oneri non ricorrenti per complessivi 197 milioni (1.076 milioni nel 2015), segna una crescita più contenuta al 2,2%, con un’incidenza sui ricavi del 43,1% (41,1% nel 2015). Tale andamento beneficia dell’avvio del piano di ristrutturazione nel settore domestico e in Brasile, rispettivamente dal secondo e terzo trimestre 2016.

L’Ebit pari a 3.722 milioni aumenta del 25,6%, mentre i n termini organici ed escludendo gli oneri non ricorrenti, pari a 185 milioni (993 milioni nel 2015), l’Ebit adjusted segnerebbe un lieve calo dello 0,6%, con una redditività del 20,5% (20,1% nel 2015).

Nell’anno sono diminuiti sia gli oneri finanziari netti (-63% a 923 milioni) che il tax rate, passato dall’89% al 31,4 per cento.

I conti recepiscono poi l’utile netto delle attività del gruppo Sofora – Telecom Argentina, ceduto lo scorso 8 marzo, pari a 47 milioni (611 milioni nel 2015).

Inversione di rotta per il risultato finale che ritorna in utile per 1,8 miliardi, dopo i 70 milioni di perdita del 2015 beneficiando, tra l’altro, di alcune partite di natura meramente valutativa e contabile.

Il flusso di cassa della gestione operativa (2,9 miliardi), unitamente ai benefici derivanti dalla cessione del gruppo Sofora – Telecom Argentina e al rafforzamento patrimoniale derivante dalla conversione in azioni del Mandatory Convertible Bond per 1,3 miliardi,  hanno consentito di ridurre l’indebitamento finanziario netto rettificato a 25,1 miliardi, dai 27,3 miliardi di fine 2015. Il livello del debito peraltro ha risentito dell’andamento del tasso di cambio del real brasiliano.

Nel 2016 il gruppo ha effettuato investimenti industriali pari a 4.876 milioni (5.197 milioni nel 2015) indirizzati prevalentemente allo sviluppo dei servizi di nuova generazione, con il 75% degli investimenti complessivi effettuati nel business Domestic, pari a  3.709 milioni (3.900 milioni nel 2015).

Il gruppo proseguirà nell’implementazione del piano strategico triennale 2017–2019 che prevede la significativa trasformazione di Telecom. Il piano coniuga la crescita del fatturato e dell’Ebitda alla disciplina finanziaria e all’efficienza puntando a massimizzare il ritorno degli investimenti.  In Italia sono previsti investimenti pari a circa 11 miliardi, 5 miliardi dei quali dedicati all’accelerazione dello sviluppo delle reti ultra broadband.

Inoltre, grazie al recupero di efficienza, ma soprattutto ad un’attenta disciplina finanziaria e una forte generazione di cassa, Il gruppo dovrebbe ridurre il rapporto fra indebitamento finanziario netto rettificato e margine operativo lordo reported sotto 2,7x nel 2018.

Approvata infine la proposta dell’Ad Flavio Cattaneo di costituire una società per lo sviluppo della rete in fibra nelle aree C e D, cosiddette aree bianche, con un partner finanziario che sarà selezionato nei prossimi mesi e che ne deterrà la maggioranza.

La partnership permetterà di anticipare di quasi due anni rispetto al piano la copertura del Paese con la banda ultralarga. La copertura del 95% sarà raggiunta nel primo semestre 2018, mentre al termine del piano salirà al 99%, anche grazie alle tecnologie wireless.