Avvio sopra la parità per le borse europee che si allineano all’andamento positivo della mattinata dei mercati asiatici dopo il parziale recupero nel finale di seduta di Wall Street. Intorno alle 9:20 il Ftse Mib segna un +0,3% a 20.183 punti. Bene anche il Dax di Francoforte (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%).
Sembra essere stata digerita senza eccessivi scossoni da parte di Wall Street la prima sconfitta politica di Trump sulla riforma sanitaria, con il dollaro che dopo lo scivolone di ieri tenta di risalire nei confronti delle altre valute. L’EUR/USD scende in area 1,085 dopo aver superato nella vigilia la soglia di 1,09, mentre l’USD/JPY torna a 110,7.
Intanto si attendono in serata gli interventi di diversi esponenti della Fed, a partire dal presidente Janet Yellen, con gli operatori sempre alla ricerca di indicazioni sui prossimi rialzi dei tassi di interesse.
Ieri il presidente della Federal Reserve di Chicago Charles Evans ha dichiarato che potrebbero esserci altri tre interventi sui tassi quest’anno, anche se al momento l’ipotesi di due soli rialzi resta la più plausibile.
Sul fronte macro, l’Istat diffonde i dati su fatturato e ordini all’industria a gennaio, mentre in Usa usciranno la fiducia dei consumatori a marzo, la bilancia commerciale di febbraio e l’indice dei prezzi delle case di gennaio.
Tra le materie prime, invece, tenta una parziale risalita il petrolio, con il Brent (+0,4%) a 51 dollari e il Wti (+0,5%) a 48 dollari. Ritraccia invece l’oro che torna vicino quota 1.250 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 180 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,22%, mentre il Governo sta preparando la manovra chiesta da Bruxelles per correggere i conti pubblici.
Tornando a Piazza Affari, ben intonati in avvio i bancari con BPER (+1%), BANCO BPM (+1,5%), UBI (+1,5%), UNICREDIT (+0,9%) e INTESA (+0,7%). Oggi si riunisce il cda dell’istituto guidato da Carlo Messina per discutere sullo smaltimento degli npl.
Ancora in rialzo FERRARI (+0,4%) che si mantiene in prossimità dei massimi a 68,3 euro, mentre scivola RECORDATI (-2,2%) dopo il downgrade di Goldman Sachs da ‘neutral’ a ‘sell’.
Bene TELECOM ITALIA (+0,8%) mentre Montezemolo ha smentito le voci che lo vorrebbero alla presidenza del Gruppo. Nel frattempo la divisione aiuti di Stato dell’antitrust europeo ha deciso di aprire un caso sul piano per la banda ultralarga del Governo italiano nelle aree a cosiddetto fallimento di mercato.