Prosegue poco mossa le seduta delle borse europee che intorno alle 11:50 scambiano con variazioni contenute. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,2% restando comunque in area 20.300 punti. Poco sotto la parità anche l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre viaggiano in positivo il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%).
Sul fronte macro, l’Istat ha diffuso il dato sul livello di fiducia alle aziende italiane di marzo, risultato in crescita a 107,1 punti rispetto ai 106,4 punti di febbraio e migliore dei 106 punti stimati del consensus. Battute le attese anche per quanto riguarda l’indice della fiducia dei consumatori italiani di marzo, in aumento a 107,6 punti rispetto alla lettura stabile a 106,6 punti prevista dagli analisti.
Intanto, il dollaro ha recuperato terreno nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD a 1,079 e l’USD/JPY a 111, dopo i dati macro Usa positivi di ieri, che hanno rafforzato le attese di nuovi rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed.
Si indebolisce invece la sterlina, con il GBP/USD a 1,243, sui timori per la Brexit, nel giorno in cui il primo ministro britannico Theresa May avvia formalmente le pratiche per il divorzio dall’Unione Europea.
Tra le materie prime, ancora in rialzo il petrolio con il Brent (+0,8%) a 51,7 dollari e il Wti (+0,7%) a 48,7 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, sostanzialmente stabile lo spread Btp-Bund in area 175 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,14 per cento. Intanto il Tesoro offre Bot semestrali per 6,5 miliardi, poco meno dei 6,6 miliardi in scadenza il 31 marzo.
Tornando a Piazza Affari, deboli i bancari con BPER (-1,2%), BANCO BPM (-0,6%) e INTESA (-0,7%), mentre sale UNICREDIT (+0,5%). Secondo alcune indiscrezioni l’istituto di piazza Gae Aulenti sta valutando la cessione delle sue attività in Repubblica Ceca e in Slovacchia, dalle quali si attende di ricavare 3,3 miliardi.
Tra i petroliferi ancora in rialzo SAIPEM (+1,2%) dopo il balzo di ieri, mentre rallenta TENARIS (-0,5%) dopo il rally di ieri seguito al rialzo delle stime da parte della società sulla domanda globale di Ocgt per il 2017.
Acquisti su GENERALI (+1,1%) su cui sono intervenute Credit Suisse, che ha migliorato la raccomandazione da ‘underperform’ a ‘neutral’, e Rbc, che ha alzato il giudizio da ‘underperform’ a ‘sector perform’ con target price passato da 12 a 15 euro.
Leggero rimbalzo di BUZZI (+0,5%) dopo le vendite delle ultime sedute, mentre continua a viaggiare su nuovi massimi FERRARI (+0,6%), che ha toccato un picco in mattinata a 69,8 euro.
In calo infine MEDIASET (-0,6%), mentre si è tenuta ieri l’audizione in Agcom dei vertici del Biscione. Ricordiamo che la società di Cologno Monzese aveva presentato nel dicembre 2016 un esposto all’Authority delle comunicazioni, per chiedere che venissero rispettate le disposizioni del Tusmar. Disposizioni che a Cologno Monzese sostengono dovrebbero impedire di aggregare TELECOM ITALIA (-0,8%), che ha una quota superiore al 40% nel mercato di riferimento, con Mediaset, che ha oltre il 10% dei ricavi nel sistema integrato delle comunicazioni.