Apertura sopra la parità per le borse europee, in scia alla seduta positiva di Wall Street. Intorno alle 9:20 il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,1%, lievemente arretrato rispetto agli altri listini. L’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,3%, il Ftse 100 di Londra è a +0,4% mentre il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi sono in progresso di oltre mezzo punto percentuale.
I mercati hanno archiviato definitivamente la debacle di Trump sulla riforma sanitaria e tornano a guardare con fiducia alla crescita dell’economia statunitense, in attesa di spunti sui prossimi rialzi dei tassi di interesse.
Nessuna indicazione in merito è giunta dal presidente della Fed, Janet Yellen, che però ha sottolineato il deciso miglioramento del mercato del lavoro, pur evidenziando la presenza di sacche di elevata disoccupazione nelle comunità a basso reddito e fra le minoranze.
In Europa l’attenzione è focalizzata sulla premier britannica Theresa May, che ha firmato la lettera per la notifica dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Oggi il documento verrà ufficialmente consegnato al presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, segnando l’avvio formale dell’iter della Brexit, che durerà due anni.
Sul fronte macro l’Istat diffonde i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese a marzo. In Francia la fiducia al consumo di marzo ha confermato le attese fissandosi a 100 punti, nel Regno Unito è in programma il dato di febbraio sulle ipoteche approvate mentre negli Stati Uniti saranno diffusi alcuni indicatori sul mercato immobiliare.
Sul Forex il dollaro ha recuperato terreno nei confronti delle principali valute, riportando l’EUR/USD sotto 1,08 e il cambio fra biglietto verde e yen sopra quota 111. In calo anche la sterlina, che scende a 1,241 rispetto al dollaro.
Tra le materie prime resta ben intonato il petrolio, con Brent e Wti in discreto rialzo (+0,6-0,7%) rispettivamente a quota 51,7 e 48,7 dollari al barile. Ieri le quotazioni hanno beneficiato anche dello stop di un giacimento libico, mentre oggi sono attesi i dati Eia sulle scorte americane.
Il rafforzamento del dollaro interrompe la corsa dei metalli preziosi, con l’oro in area 1.250 e l’argento a 18,13 dollari l’oncia.
Sul mercato obbligazionario il rendimento del Btp è poco mosso intorno al 2,15%, mentre lo spread con il Bund resta stabile a 175 punti base. Attesa oggi l’asta del Tesoro di BOT semestrali per 6,5 miliardi.
Infine, è in programma oggi il giudizio della Commissione Europea sul progetto di fusione tra Deutsche Boerse e il London Stock Exchange, per la quale si profila il semaforo rosso.
A Piazza Affari partono bene i titoli finanziari, in particolare UNICREDIT (+1%) che secondo la stampa slovacca starebbe prendendo in considerazione la cessione delle proprie attività in Repubblica Ceca e in Slovacchia.
Positiva anche INTESA (+0,4%), dopo l’esame compiuto ieri dal cda per la riduzione degli npl. Il rapporto fra crediti deteriorati al netto delle rettifiche e crediti complessivi dovrebbe scendere al 6% dal’8,2% di fine 2016.
In leggero rialzo anche i titoli dell’automotive, con FERRARI a +0,4%, FCA a +0,3% e BREMBO a +0,4 per cento.
Tra i petroliferi, protagonisti di ieri, resta poco mossa SAIPEM (+0,2%) mentre flette TENARIS (-0,5%) agevolata ieri dall’innalzamento delle stime sulla domanda globale di Ocgt (“Oil Country Tubular Goods”, usati nel comparto oil&gas) per il 2017.
Fuori dal listino principale sono previsti i cda di bilancio di EUKEDOS, ENERGY LAB, FINCANTIERI, GPI, POLIGRAFICI PRINTING e SOL, mentre per quanto riguarda PARMALAT riparte oggi l’offerta pubblica di Lactalis, con l’obiettivo di raggiungere il 90% (dall’attuale 89,6%) e delistare il titolo.