“Il 2016 ha confermato la validità del modello di business, che ha sostenuto lo sviluppo della struttura in linea con gli obiettivi prefissati”. Antonello Sanna, ad di Scm Sim, in occasione del Cda che ha approvato i conti del 2016 riporta soddisfazione sul percorso intrapreso dalla società, l’unica Sim indipendente quotata, dal luglio 2016, al segmento Aim di Borsa Italiana.
E prosegue: “Il mercato è sempre più sensibile ad accogliere i servizi di consulenza, cosicché Scm Sim si presenta una valida alternativa per la gestione dei patrimoni trattandosi di società indipendente che persegue la trasparenza dei costi applicati ai servizi in assenza di conflitti di interesse. La clientela è diversificata, spaziando dalla famiglia all’impresa senza tralasciare i professionisti, alla quale la società risponde con un’offerta completa di soluzioni di investimento. In aggiunta, Scm punta a crescere per linee esterne attraverso consulenti che nel 2016 sono aumentati da 23 a 30 per diventare un valido punto di riferimento per i clienti e gli azionisti”.
Un andamento confermato dall’evoluzione degli asset under control. Nel 2016 è proseguito il trend di crescita con una raccolta pari a 134 milioni, di cui 0,8 milioni in gestione, 123,7 milioni in consulenza Mifid e generica, oltre a 9,5 milioni di premi per polizze assicurative. A fine 2016 i patrimoni in gestione assommavano a 165,9 milioni, quelli in consulenza in materia di investimenti a 561,8 milioni e quelli in consulenza generica a 272,7 milioni, oltre a 46,4 milioni relativi a polizze assicurative.
Dalla lettura del bilancio 2016 emerge che la società focalizzata sull’offerta dei servizi di gestione di portafogli, consulenza in materia di investimenti, consulenza generica e distribuzione di prodotti assicurativi, ha scontato elementi non ricorrenti relativi al processo di quotazione.
Nello specifico, i conti 2016 evidenziano commissioni attive per 6,9 milioni, con un incremento dell’11,7%. In particolare, i ricavi derivanti dalla consulenza sono cresciuti del 43,9% passando da 1,7 a 2,5 milioni, confermando il trend di consolidamento della quota recurring del fatturato. Ottima performance ha registrato il comparto assicurativo, che ha generato commissioni per 1,9 milioni.
Le commissioni passive sono passate da 2,3 a 3 milioni a seguito del payout elevato sui nuovi reclutamenti e delle commissioni di performance inferiori rispetto al periodo precedente. Il margine di intermediazione, in 3,9 milioni, supera seppur di poco quello del 2015, pur in presenza di scarse commissioni di performance.
Gli altri costi operativi sono aumentati del 22,1% superando i 2,3 milioni, in parte per gli investimenti effettuati nel corso del processo di quotazione e, per la quota rimanente, per il notevole incremento dell’Iva indetraibile raddoppiata in relazione alla variazione del rapporto tra operazioni imponibili ed esenti.
Il risultato della gestione operativa, pari a 66mila euro, si sarebbe attestato a circa 303mila euro escludendo gli elementi non ricorrenti legati all’operazione di quotazione, quindi sostanzialmente in linea con il risultato dell’anno precedente. Il conto economico chiude con un utile netto di 7mila euro.
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