Il Comune di Ravenna, quarto azionista della multi-utility bolognese con il 5,32% del capitale sociale tramite Ravenna Holding, non ha intenzione di vendere ulteriori quote dopo l’accelerated bookbuilding dello scorso luglio (HERA – ALCUNI COMUNI HANNO VENDUTO L’1,1% DEL CAPITALE A 2,35 EURO). Lo ha dichiarato ieri il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, a margine dell’inaugurazione dell’Omc 2017, precisando che, per il momento, si punta sui dividendi (0,09 euro per azione).
Ricordiamo che nell’ambito del patto parasociale fra i 118 soci pubblici, che detengono complessivamente il 51,302% del capitale di Hera, il territorio di riferimento esprime già il presidente della multi-utility, Tomaso Tommasi di Vignano, e il solo comune di Ravenna un membro del Consiglio di Amministrazione.
Al momento i principali tre azionisti di Hera sono il Comune di Bologna col 9,731%, CON-AMI col 7,273% e il Comune di Modena col 6,519 per cento. Altre quote importanti sono detenute da Trieste (4,603%), Padova (3,663%) e Udine (2,963%).
COMMENTO
Ciascun socio del patto parasociale che intende vendere sul mercato un ammontare complessivo superiore a 300mila azioni Hera nel corso di ogni singolo anno solare, si impegna a coordinarsi preventivamente con il Comitato di Sindacato nel corso dell’incontro annuale. In tale evenienza, le azioni in eccesso non vincolate dal patto potranno essere liberate e il coordinamento sarà effettuato dal Comitato applicando un criterio di proporzionalità fra i Comuni.
A tal proposito, si segnala che nel 2° periodo del patto parasociale (che termina il 30 giugno 2017), il Comune di Ravenna potrebbe cedere fino allo 0,194% del capitale di Hera.