Aim – Acquisti su Gpi, debole Masi Agricola

Ieri le borse europee hanno chiuso la seduta dei massimi intraday, accelerando nel finale insieme a Wall Street e alle quotazioni del greggio, dopo aver trascorso gran parte della seduta intorno alla parità. Il Ftse Mib ha terminato in rialzo dello 0,4% a 20.368 punti, sostenuto in particolare dai petroliferi. Positivi e in linea con piazza Affari anche il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex di Madrid (+0,4%), mentre il Ftse 100 flette dello 0,1% penalizzato anche dal rafforzamento della sterlina.

In positivo il Ftse Aim Italia, che ha riportato un rialzo dello 0,6%, sovraperformando il London Ftse Aim 100 e il London Ftse Aim All Share entrambi a +0,3%. In crescita il  volume medio degli scambi, che si è attestato a 4.256.026 titoli trattati, un livello al sopra dei volumi registrati nelle 5 sedute precedenti.

Attenzione su GPI, che ha segnato un rialzo dell’8,2% con 287.700 titoli trattati Ieri il Cda della società, partner tecnologico di riferimento nel mercato della sanità, ha approvato i risultati dell’esercizio 2016 che recepiscono l’operazione di incorporazione della SPAC Capital For Progress 1 (CFP1) che ha avuto efficacia il 29 dicembre 2016 e, solo per gli effetti patrimoniali, anche le acquisizioni della quota di controllo di Insiel Mercato e della totalità del capitale di PCS Gmbh, avvenute in pari data. I dati economici di Insiel e PCS verranno consolidati line by line nel bilancio 2017. L’ Ebitda si è fissato a 20,1 milioni, pari al 14,9% dei ricavi, in netto aumento rispetto agli 8 milioni del 2015. Il margine operativo lordo include 1,8 milioni di oneri non ricorrenti legati all’operazione di fusione con CFP1 e all’assunzione di partecipazioni. Senza considerare tali oneri non ricorrenti l’Ebitda sarebbe stato pari a 21,9 milioni, con una marginalità sui ricavi del 16,1%, in netto aumento rispetto al 2015 (9%). L’Ebit si è attestato a 15,2 milioni (11,2% dei ricavi), a fronte di 2,6 milioni del 2015; al netto dei costi non ricorrenti si esprime in 17 milioni, pari al 12,5% dei ricavi. Il conto economico si chiude con un utile netto pari a 6,5 milioni, contro la perdita netta di 0,3 milioni nel 2015. Il risultato netto, senza considerare suddette poste non ricorrenti, avrebbe raggiunto circa 8,3 milioni.

Seduta debole per Masi Agricola, che ha ceduto l’1,3% scambiando 46.000 titoli. Il Cda dell’azienda vitivinicola dell’area della Valpolicella classica ha approvato il bilancio del 2016, che riporta ricavi pari a 63,9 milioni, in progresso del 4,9% rispetto al 2015, grazie anche all’apporto del gruppo Canevel, a partire dallo scorso mese di settembre, per oltre 1,5 milioni. A perimetro costante il giro d’affari cresce di circa il 2,4% (+3,6% circa a cambi costanti). In calo invece sia l’Ebitda (-5% a 15,4 milioni) per effetto di una maggiore incidenza dei costi operativi sui ricavi in parte derivante da Canevel, che l’Ebit (- 6,9% a 10 milioni), dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni pressoché invariati a 5,3 milioni. L’utile netto dei soci diminuisce dell’8,7% a 5,9 milioni dai precedenti 6,5 milioni.

Ancora acquisti su Siti B&T, che ha segnato un rialzo del 6,9% con 41.200 azioni trattate, performance che ha spinto a +17,1% il progresso delle ultime 5 sedute.

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