Mercati – Ftse Mib chiude a +0,6% con le utilities, bene Buzzi e Campari

Le borse europee accelerano nel finale e chiudono l’ultima seduta della settimana in prossimità dei massimi intraday, nonostante l’andamento incerto di Wall Street. A Milano il Ftse Mib termina le contrattazioni con un +0,6% a 20.492 punti, anche grazie alla giornata positiva delle utilities. Bene anche il Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), mentre chiude in calo il Ftse 100 di Londra (-0,6%) appesantito anche dal rialzo della sterlina.

Per quanto riguarda l’agenda dei dati macro, spicca in particolare la stima flash dell’inflazione dell’Eurozona. Secondo i dati diffusi in mattinata dall’Eurostat, a marzo l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha evidenziato una crescita su base annua dell’1,5%, inferiore alle stime degli analisti (+1,8%) e alla rilevazione di febbraio (+2,0%).

Un rallentamento che rafforza la posizione della Bce di mantenere inalterata la sua politica monetaria ultra espansiva, smentendo le ipotesi circolate dopo il meeting dello scorso marzo circa un atteggiamento meno accomodante da parte dell’Eurotower.

Intanto sul Forex, il dollaro frena la risalita nel finale, con l’EUR/USD che recupera quota 1,07 e l’USD/JPY sceso nuovamente in area 111,5. Si rafforza invece la sterlina con il GBP/USD a 1,253 e l’EUR/USD a 0,854, nel giorno in cui l’Unione Europea si è detta disponibile a negoziare un trattato di libero scambio prima di siglare l’accordo finale sulla Brexit, ma ha anche ribadito che nel periodo transitorio tra l’uscita dall’Europa nel 2019 e la finalizzazione dell’accordo la Gran Bretagna dovrà accettare le regole europee, compresi i contributi al bilancio e la supervisione giuridica.

Tra le materie prime in lieve calo il petrolio dopo i rialzi delle ultime sedute, con il WTI (-0,2%) che si mantiene comunque sopra 50 dollari e il Brent (-0,6%) a 52,8 dollari. Poco mosso l’oro, in area 1.245 dollari.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano in particolare BUZZI (+3,1%), CAMPARI (+3%) e AZIMUT (+1,8%). In rialzo i bancari ad eccezione di BPER (-0,2%), con UNICREDIT (+1,2%), INTESA (+0,8%), UBI (+1,1%) e BANCO BPM (+2,1%).

Bene le utilities con ITALGAS (+1,3%), SNAM (+1,4%) e TERNA (+1,3%). Denaro su A2A (+0,6%), che lunedì approverà i risultati definitivi 2016 e il piano strategico 2017-2021, ed ENEL (+1,1%), che ha avviato in Usa il più grande parco eolico del Gruppo.

Deboli i petroliferi SAIPEM (-1,3%), TENARIS (-0,4%), mentre resiste poco sopra la parità ENI (+0,2%), che ha firmato con Eneco l’accordo che prevede la cessione alla seconda del 100% di Eni Gas & Power e della sua controllata Eni Wind Belgium, società che comprende le attività gas&power retail in Belgio.