Negli ultimi tre mesi del 2016 la multi-utility guidata da Luca Valerio Camerano ha registrato un margine operativo lordo pari a 359 milioni, in aumento di ben il 53,4% rispetto al 4° trimestre 2015 grazie all’aumento dell’Ebitda di tutte le business unit, in particolare Generazione e Trading (+130%) e Reti e Calore (+119%), e al contributo di Linea Group Holding (LGH), consolidata da agosto. L’Ebitda margin è cresciuto dal 18,2% al 22,3 per cento.
Lo scenario energetico, negativo nei primi nove mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015 ha registrato una rilevante inversione di tendenza nell’ultimo trimestre anche a seguito del fermo di alcune centrali nucleari in Francia, che ha determinato una significativa contrazione delle quantità di energia importate e una correlata crescita di domanda e di prezzo sul mercato italiano.
Di tale scenario hanno beneficiato soprattutto gli impianti a gas (CCGT) che dopo anni di redditività negativa, o comunque limitata, hanno registrato marginalità in forte crescita. Alla crescita ordinaria dell’Ebitda hanno contribuito anche l’ottima performance registrata nel mercato dei titoli ambientali e il piano di efficienza operativa. In calo, invece, i margini realizzati sulle attività del portafoglio di trading.
Nonostante la diminuzione ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni di quasi il 10% su base annua, il risultato operativo del 4° trimestre 2016 è negativo per 68 milioni.
Al di sotto della gestione caratteristica, sono raddoppiati gli oneri finanziari netti di periodo, riconducibili all’effetto contabile negativo per 36 milioni connesso al riacquisto del bond effettuato a novembre, nonché al consolidamento degli oneri del gruppo LGH per 10 milioni. Inoltre, si è quasi azzerato il risultato di pertinenza di EPCG.
Il 4° trimestre 2016 del gruppo A2A si è così chiuso con una perdita netta di quasi 100 milioni, in miglioramento rispetto al rosso di 164 milioni del pari periodo 2015, mentre l’utile netto ordinario, ossia al netto delle partite non ricorrenti (svalutazioni, ripristini di valore, relativi effetti fiscali e scissione di Edipower), è più che raddoppiato a 96 milioni dai 41 milioni del 4° trimestre 2015. Proposto all’Assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0492 euro per azione, in crescita del 20% rispetto all’esercizio precedente (dividendo 2015 pari a 0,041 euro/azione).
Sul fronte dello stato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2016 si è posizionato a 3,14 miliardi, in diminuzione di oltre 100 milioni rispetto al dato di fine settembre ma superiore ai 2,9 miliardi registrati alla fine del 2015. Escludendo gli effetti dell’acquisizione del 51% di LGH, pari a 469 milioni, il debito netto è pari a 2,67 milioni.
In forte incremento del 40,4% su base annua anche gli investimenti, che nel 4° trimestre 2016 sono stati pari a 191 milioni.