Frendy Energy (Aim) – Riduce l’indebitamento ma i margini soffrono nel 2016

Nel 2016  il gruppo Frendy Energy, impegnato nella razionalizzazione del parco centrali, ha consuntivato con ricavi in calo a 3,1 milioni (-18%), risentendo anche della cessione della partecipazione in Frendy Scotta Srl. Sul fronte dei margini, Ebitda e Ebit si fermano rispettivamente a 2 milioni (-24%) e a 107 mila (438 mila nel 2015). Aumenta la perdita netta di pertinenza a 704 mila, rispetto ai 120 mila di fine 2015. Sensibile riduzione dell’indebitamento finanziario netto 0,9 milioni, dai 10,6 milioni del 2015.

Nel 2016, il gruppo Frendy Energy, attivo nel settore mini-idroelettrico, ha proseguito nella razionalizzazione del parco centrali, focalizzandosi sempre di più su impianti piccoli ed efficienti.

In questo contesto, i ricavi consolidati diminuiscono del 18% a 3,1 milioni risentendo, da un lato, della cessione della partecipazione in Frendy Scotta Srl avvenuta nel quarto trimestre, dall’altro, della manutenzione straordinaria di alcune importanti arterie irrigue, a cui si è aggiunto il periodo particolarmente siccitoso.

La contrazione dei ricavi si riflette sui margini dove, l’Ebitda diminuisce del 24,4% a 2 milioni, con una marginalità comunque pari a circa il 64,7 per cento. Analogo l’andamento dell’Ebit fermatosi a 107 mila euro, dai 438 mila di fine 2015, dopo ammortamenti pari a 1,9 milioni (-14%).

Aumentano gli oneri finanziari netti a 0,9 milioni (0,2 milioni a fine 2015).

Il bilancio chiude infine con una perdita di pertinenza salita a 704 mila rispetto a 120 mila di fine 2015.

Sul fronte patrimoniale emerge la riduzione dell’indebitamento finanziario netto a 0,9  milioni dai 10,6 milioni di fine 2015, beneficiando sia del flusso di cassa generato dalla gestione operativa (4,1 milioni), ma anche dei 4,33 milioni incassati nell’ambito della cessione di Frendy Scotta Srl e della conversione parziale del prestito obbligazionario “Frendy Bond UP 2013-2018”.

“Abbiamo portato a termine con determinazione e coerenza un programma straordinario” – commenta Rinaldo Denti, Presidente e fondatore della società – “in meno di 18 mesi siamo riusciti a ridurre drasticamente l’indebitamento finanziario netto. Abbiamo ceduto le centrali che non ritenevamo più strategiche e investito parte di queste risorse in nuovi impianti con 20 anni di incentivi davanti”.

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