Venerdì scorso Waste Italia Holding (WIH), controllata indirettamente da Gruppo Waste Italia (GWI), e Waste Italia (WI), controllata al 100% di WIH, hanno depositato presso il Tribunale di Milano il ricorso per l’ammissione della società alla procedura di concordato preventivo “con riserva”. Anche SMC e Faeco, società interamente controllate da WI e anch’esse operanti nel settore dell’ambiente, depositeranno medesimo ricorso questa settimana.
WIH, WI, SMC e Faeco hanno infatti ritenuto che tale procedura risulta funzionale alla salvaguardia del valore patrimoniale e, di conseguenza, al miglior soddisfacimento del ceto creditorio, nonché al mantenimento dei livelli occupazionali. Nel dettaglio, la richiesta di concordato rientra nell’obiettiva impossibilità delle società di far fronte con regolarità all’intero complesso delle proprie obbligazioni a seguito di una situazione di disequilibrio finanziario dovuta principalmente non dall’attività caratteristica del business ambiente, bensì dal Bond Waste [GRUPPO WASTE ITALIA – NON HA PAGATO IL COUPON ENTRO I 30 GIORNI] e dalle relative potenziali aggressioni.
La continuità aziendale delle società è attualmente garantita dall’ affitto del ramo d’azienda di proprietà di WI, Faeco ed Ecosavona alla propria controllata indiretta al 100% Green Up. Ciò è indispensabile per preservare il valore di mercato dei complessi aziendali, che potrebbero essere pregiudicati qualora fossero direttamente gestiti dalle società soggette a procedura concordataria.
Si rende infine noto che i piani di ristrutturazione volti a conseguire il risanamento dell’esposizione debitoria delle società sono ancora in corso di elaborazione. In tale contesto, WI potrà quindi proseguire le trattative avviate con i potenziali aggressori ai fini della rinegoziazione dei propri debiti e quelli delle proprie controllate.
Si rende noto che a livello civilistico di GWI il valore della partecipazione di WI è stata completamente azzerata nella situazione patrimoniale al 30 novembre 2016 approvata lo scorso 10 febbraio che ha confermato per GWI la sussistenza della fattispecie prevista ai sensi dell’articolo 2446 del Codice Civile (riduzione del capitale per perdite).