I Cda di Industrial Stars of Italy 2 e Sit hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della prima nella seconda.
Industrial Stars of Italy 2, seconda spac promossa da Giovanni Cavallini e Attilio Arietti dopo aver portato a termine la business combination con Lu-Ve, nel mggio 2016 aveva raccolto 50,5 milioni.
Sit, capogruppo operativa di un gruppo attivo nel settore dei componenti e nei sistemi per il controllo, la regolazione e la sicurezza degli apparecchi per il riscaldamento domestico, degli impianti di cottura e ristorazione collettiva e degli elettrodomestici, è controllata per il 99,62% da Sit Technologies, il cui capitale fa capo interamente a Federico de’ Stefani. La restante quota dello 0,38% è detenuta da manager della società.
Il progetto di integrazione prevede l’ammissione alle negoziazioni su Aim Italia della società risultante dalla fusione.
Il rapporto di cambio è stato determinato attribuendo a Sit un valore di circa 172,5 milioni, che riflette 10 euro per azione, mentre a Industrial Stars of Italy 2 è stato attribuito un valore di 52,9 milioni, per un valore unitario di 10 euro per azione.
I Cda di Sit e Industrial hanno fissato il rapporto di cambio fisso in 1:1, e cioè per ogni azione ordinaria Industrial Stars of Italy verrà assegnata 1 azione ordinaria Sit e per ogni azione speciale Industrial Stars of Italy verrà assegnata 1 azione speciale Sit.
Sit emetterà inoltre n. 5.350.000 warrant, di cui n. 2.525.000 di nuova emissione da attribuire ai titolari dei warrant di Industrial nel rapporto di 1 warrant Sit ogni warrant Industrial; massimi 2.525.000 warrant da assegnarsi ai titolari di azioni ordinarie Industrial e n. 300.000 warrant da attribuirsi gratuitamente a Sit Tech.
Sit, con efficacia della fusione, convertirà n. 250.000 azioni ordinarie proprie detenute da Sit Technologies in pari numero di performance shares, convertibili in azioni ordinarie Sit nel rapporto di 1 a 5 e/o 1 a 1 in finzione del raggiungimento di determinati obiettivi di crescita di valore di Sit a fine anno 2018.
Alla data di efficacia della fusione, il mercato deterrà una quota della società derivante dalla fusione compresa tra il 25,9%, in caso di recesso pari a zero, e del 20,6%, in caso di recesso che comporti per Industrial un esborso pari al 30% delle somme raccolte nel maggio 2016 meno il valore di liquidazione di un’azione.